Cultura e Spettacoli

Yeonhee, cuore della cultura coreana

Domenica prossima al Kismet una compagnia coreana presenterà uno spettacolo dinamico di tradizione che fonde musica e funambolismo

La cultura della Corea del Sud è figlia di una delle più antiche ed ininterrotte civiltà del mondo, avendo duemila anni di storia. – La separazione politica delle due Coree avvenuta nel 1948 ha sì prodotto una divergenza nelle moderne culture dei rispettivi paesi, nondimeno la tradizionale cultura della Corea d’origine è condivisa storicamente da entrambi gli Stati. – Una identità culturale ben distinta e originale nonostante l’inevitabile influenza dell’ingombrante vicino cinese. Tale identità contempla fra le tante cose una serie di performance spettacolari di tradizione. Una di queste performance si chiama “Yeonhee”. Lo “Yeonhee” consiste in uno spettacolo dinamico che fonde musica e funambolismo. I ‘numeri’ sono cinque , in origine giochi popolari associati a riti sciamanici : ‘Sangmo’ (il cappello tradizionale ornato da un lungo nastro che viene fatto roteare con effetti spettacolari ;  ‘Jultagi’ (camminata sulla corda) ; ‘Beona’ (dischi di tessuto e pelle che vengono fatti roteare con bastoni o pipe) ; ‘Saja-chum’ (o ‘danza del leone’ eseguita per augurare pace e felicità al pubblico scacciando gli spiriti maligni) ; ‘Gioco delle bandiere (enormi bandiere colorate sventolate e roteate in alto). Ognuno di questi ‘numeri’ è accompagnato da brani tradizionali del ‘pungmul’, la musica popolare coreana ; quella aristocratica, detta ‘jeongak’, è storicamente legata al mondo delle classi dominanti. E il pungmul viene eseguito con copie fedelissime di strumenti assai remoti : il piri (oboe cilindrico), il taepyeongso (ciaramella a canneggio conico), il daegeum (flauto traverso), il saenghwang (organo a bocca), lo hun (ocarina), il gayageum, il geomungo e l’ajaeng, (cetre), lo haegeum (sorta di violino), il kkwaenggwari (piccolo gong), il jing (grande gong), il buk (tamburo a barile), il janggu (tamburo a clessidra), il bak (coppia di bacchette percossi l’un l’altra), il pyeonjong (batteria di campane di metallo), l’eo (raschietto a forma di tigre) ed il chuk (scatola di legno). A fare da accompagnamento è pure il gesto particolarmente armonioso di danzatori che, sfarzosamente agghindati, contribuiscono a fare dello “Yeonhee” il motivo di un’emozione sconosciuta al pensiero occidentale. Chi abbia curiosità di così inusitato panorama culturale potrà utilmente recarsi al Kismet domenica 1° giugno. ‘Suoni e movimenti della Corea : Yeonhee’, questo il titolo dello spettacolo in cartellone all’Opificio delle Arti di Strada San Giorgio, avrà inizio alle 20:00 ; è raccomandato per un pubblico dai sette anni in su. Lo spettacolo, che rientra in Maggio all’Infanzia, si avvale della collaborazione dell’Istituto Culturale Coreano in Italia. – Nelle immagini, la formazione di percussionisti (Inpungnyu) che si esibirà al Kismet e donne coreane mentre si esibiscono nello ‘Jinju geommu’, una delle tante varianti della danza delle spade.

Italo Interesse

 


Pubblicato il 21 Maggio 2025

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