Cultura e Spettacoli

Zi’ nTon, la voce del passato

Per ragioni di difficile messa a fuoco Carpino è l’unico centro in cui si sia conservata la musica tradizionale del Gargano. Ma senza la passione di alcuni ricercatori che negli anni cinquanta cominciarono a indagare in proposito tanto patrimonio sarebbe andato perso. I cantori di Carpino hanno così fatto in tempo a lasciare traccia della cultura di cui sono stati gli ultimi epigoni alle soglie del terzo millennio. Ad essi va inoltre riconosciuto il merito d’aver tenuto in vita la tradizione della chitarra battente, uno strumento tipico del nostro Mezzogiorno, a cinque ordini di corde, pensato per essere suonato senza plettro e con uno specifico movimento ritmico che genera una sonorità di colore percussivo, ideale per la funzione ritmica e l’accompagnamento al canto in generi quali la tarantella, la pizzica, gli stornelli e la serenata. Ricorre oggi il 105° anniversario della nascita di uno dei più noti cantori carpinesi : Antonio Piccininno. Era per tutti Zi’ ‘nTon, il patriarca della canzone garganica, l’ultimo sopravvissuto della stirpe dei cantori di Carpino dopo la scomparsa di Andrea Sacco e Antonio Maccarone. “Uomo di campi e greggi”, come amava definirsi, Piccininno ha suonato e cantato fino a tardissima età (vedi immagine), il che vuol dire non meno d’un ottantina d’anni di carriera. Morì infatti centenario il 9 dicembre 2016. Doveva essere ancora impubere quando per la prima volta prese in mano la chitarra. Ma cantava già da bambino. Il suo ultimo concerto lo tenne il 13 settembre del 2011 sul palco del San Carlo a Napoli (l’evento era stato organizzato da Eugenio Bennato, suo grandissimo estimatore). L’anno prima si era esibito a Bari alla Vallisa, dove aveva lasciato un ricordo vivissimo per simpatia e schiettezza. Fu pure tra i protagonisti di ‘Craj’ (2005) di Davide Marengo, un film sulla musica tradizionale pugliese. Personaggio stimato ovunque (anche all’estero), raccolse premi e riconoscimenti senza mai scomporsi, con umiltà proletaria. Ma la Sorte fu amara con lui dopo la morte : Per motivi rimasti ignoti, ma assai probabilmente a scopo d’estorsione, a meno di dieci giorni dalla morte del cantore, nella notte tra il 18 e il 19 dicembre 2016, ignoti profanarono la tomba di famiglia e trafugarono la sua salma. Il cofano fu rinvenuto dai Carabinieri all’alba del 28 febbraio 2017 sul ciglio di una strada non lontano da Carpino. Si ritiene fosse scivolato dal mezzo (un camion, forse) che la stava trasportando in un rifugio più sicuro. Per fortuna, nonostante l’urto, il cofano era rimasto integro e nessun altro spettacolo mesto venne offerto ai rinvenitori. I malfattori non furono mai assicurati alla Giustizia.

Italo Interesse

 

 


Pubblicato il 18 Febbraio 2021

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