Cronaca

Zona industriale ‘killer’ quando piove…e nessuno fa niente

Tutto e il contrario di tutto, dal degrado più assoluto allo sviluppo più sfrenato, ma solo sulla carta, naturalmente. E’ quello che accade nella zona industriale di Bari-Modugno dove si staglia il set migliore per girare un filmaccio “horror” di pessima qualità sulle probabilità di superare gli ostacoli, previsti ed imprevedibili, senza rovinarsi il fegato o soltanto il motore della propria autovettura. “Non chiediamo una zona residenziale – spiegava in un’intervista l’ex presidente di Confidustria Bari-Bat Alessandro Laterza – ma pretendiamo perlomeno la garanzia d’una normalità che ai cittadini sarebbe cosa dovuta. E invece quello che le immagini del documentario ‘La terra desolata’ mostrano è lo straordinario fatto passare per ordinaria amministrazione”. E poi i disagi, tanti, nella Zona Industriale d’una città capoluogo come Bari che ambisce a diventare Città Metropolitana: dalle aree perennemente transennate tra via De Blasio e dintorni con pozzanghere grandi come laghi artificiali che spuntano all’improvviso davanti ai guidatori, ad una <> con incroci diventati ricettacolo di rifiuti, manto stradale in pessime condizioni e strade senza illuminazione, come per guidare nella notte a fari spenti, come cantava Battisti, tanti anni fa. Ma anche in questa mega-area abbandonata da fabbriche e opifici tutto affoga tra pulizia e decoro che vanno a farsi benedire con le aziende costrette a lavorare con un mucchio di rifiuti attorno, anche se oramai tutti ci hanno fatto l’abitudine. E tirano dritto anche quando piove a dirotto, aumentando la pericolosità della zona fino alle stelle. E le amministrazioni che si sono succedute a Palazzo di Città, di centro, destra e sinistra, che cavolo fanno per cercare, almeno, di migliorare questa situazione da Terra di nessuno? Niente, niente di niente, anche se qualche associazione o consigliere circoscrizionale coraggioso ha perfino cercato di adire le vie legali, scontrandosi con l’inettitudine dei sindaci di Bari e Modugno. Gli stessi che, a turno, danno la loro disponibilità ad intervenire, ma senza concludere mai niente. Eppure Tarsu e Ici sono regolarmente pagate dai proprietari delle aziende, ma i servizi naturalmente, come detto, non sono all’altezza. La zona è anche il simbolo del paradosso per eccellenza quindi. Il campo rom (non abusivo, ma autorizzato dal Comune di Bari che versa in condizioni pietose) che si staglia accanto alla ‘Merk Serono spa’ con masserizie scaricate all’interno dei confini della società e qualche furto denunciato non ha fatto altro che fungere da detonatore d’una situazione esplosiva che peggiora con le piogge. Quando basta qualcosa che rassomiglia ad un acquazzone per trasformare la Zona Industriale di Bari in un immenso, infinito e pericoloso acquitrino…

 

Antonio De Luigi


Pubblicato il 29 Dicembre 2012

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