Cronaca

“Il bene comune? La ricerca del buono e del giusto”

“Il bene comune? La ricerca del buono e del giusto”: Monsignor Leonardo D’ Ascenzo, arcivescovo di Trani- Bisceglie e Barletta in questa intervista che ci ha concesso parla a tutto campo di bene comune e politica intervenendo nell’ attuale campagna elettorale.

Eccellenza, partiamo dal concetto del bene comune. Che cosa è?

“A mio avviso è la ricerca del buono e del giusto, ciò di cui sia gli individui che la collettività hanno bisogno. E’ la realizzazione corretta degli obiettivi, ben diverso dal concetto di convenienza che al contrario è ambiguo. Il bene comune riguarda la qualità della vita dei cittadini e naturalmente ogni azione politica che si rispetti deve necessariamente mirare alla sua realizzazione”.

Appunto, che rapporto esiste tra politica e bene comune?

“La politica, almeno quella che davvero vuole avere questo titolo, è la forma più alta di carità come saggiamente diceva San Paolo VI. Per questo deve cercare e realizzare il bene comune degli individui e della collettività. Una politica attenta è quella che guarda non all’ interesse particolare, ma a quello delle collettività e al rispetto degli individui, che pensa alla loro crescita”.

Siamo in campagna elettorale, che cosa invoca dalla politica?

“Naturalmente non spetta a me dire per chi o come votare. A mio avviso a chi ci governerà bisogna chiedere il rispetto dei valori legati alla persona, come l’accoglienza, la tutela della vita, dare a tutti la possibilità di realizzarsi con il lavoro che assicura dignità, la salvaguardia dell’ambiente, il welfare e la giustizia sociale evitando o riducendo disparità spesso intollerabili”.

In campagna elettorale sentiamo tante promesse e parole, che fare?

“Quando si pronuncia un programma o un intento, poi occorre metterlo davvero in pratica altrimenti sono parole al vento. Bisogna assumersi la responsabilità di quanto si annuncia in campagna elettorale affinchè non siano affermazioni prive di valore o di mera circostanza. In poche parole chiedo il rispetto di quanto si dice, il dare reale seguito alle affermazioni”.

Molti insulti…

“L’ insulto e lo scambio di aggressività non portano da nessuna parte. Ricordo che nessuno ha la verità in tasca e che una buona fase politica deve partire prima di tutto dall’ ascolto dell’ altro e poi dal dialogo. Viviamo anche come Chiesa una fase di sinodalità, non sarebbe male estendere questo concetto alla politica”.

Rischio l’astensionismo…

“La scelta di astenersi non è valida, bisogna partecipare al confronto politico, isolarsi non ha alcun senso. Comprendo che qualcuno possa essere sfiduciato, ma è saggio contribuire personalmente al bene comune e certamente informandosi su quello che i candidati propongono con saggio discernimento”.

Bruno Volpe

 


Pubblicato il 1 Settembre 2022

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