Cultura e Spettacoli

La vita non è virtuale

Col successo al Nuovo Abeliano della compagnia Atacama, si è chiusa la sessione invernale delle attività di Res Extensa

Ci stiamo disabituando al contatto fisico. Si evita la ressa, si fuggono i concerti rock, gli affollamenti in genere. Il semplice contatto spalla-spalla, anche casuale, produce insofferenza. Alla prima occasione ci si aggrappa a un fazzolettino umido per salvaguardare almeno le mani. Una disposizione d’animo tutt’altro che lusinghiera sul cui fuoco la recente pandemia ha soffiato senza risparmio. Ritroveremo confidenza col prossimo ? Forse un domani. Il presente è una diffusa solitudine interiore cui si cerca di mettere una pezza accanendosi con la tastiera di uno smartphone o di un pc per restare immersi nella realtà taroccata dei social ; questo ‘oltremondo leggero, veloce e immateriale, questa copia digitale del mondo’, per dirla col Baricco di ‘The Game’ (Torino, Einaudi, 2018) ; questa dimensione ovattata e immateriale dove l’immagine si sostituisce al corpo e dove il fatto di riprendere, fotografare e postare è l’unico modo di assicurare consistenza all’apparire. Sul tema riflettono Patrizia Cavola e Ivan Truol, autori di ‘Altrove oltre il mondo’, uno spettacolo di danza della compagnia Atacama andato in scena la settimana scorsa al Nuovo Abeliano nell’ambito della programmazione di Res Extensa (lo spettacolo ha chiuso la sessione invernale delle attività 23/24 del Centro Nazionale di produzione della danza Porta D’Oriente fondato da Elisa Barucchieri). Il progetto coreografico mette in relazione il movimento corporeo in atto sul palcoscenico con la contemporanea proiezione dello stesso che avviene sul fondale per mezzo di videocamere diversamente posizionate. Ne consegue un effetto straniato, persino fuorviante. Tant’è che la prima seduzione per lo spettatore, duole dirlo, viene dal maxi schermo sul quale prendono forma immagini, ora intriganti, ora che inquietano, specie quando l’immagine si prolunga replicandosi all’infinito. Poi per fortuna l’ultima eco del buon senso riacciuffa lo sguardo e lo riconduce alla meraviglia plastica di queste ‘carni’ fluttuanti, dal gesto inizialmente acquatico : Come un branco di pesci che nuota mutevole ma sempre compatto, corpi umani si sfiorano, si avvolgono vicendevolmente, si cercano in uno scambio elettrizzante, anche sensuale di energia. In altri momenti tali ‘composizioni’ assumono forme differenti, allora il respiro di ‘Altrove oltre il mondo’ si apre ad un’espressione di gioia esplicita ed elegante, assai ritmata e fresca, densa del vigore sanguigno d’una sagra di primavera. Un lavoro del quale, anche per la qualità della regia e del disegno luci ancora a firma di Patrizia Cavola e Ivan Truol, sarà arduo smarrire memoria. Prolungati applausi per Nicholas Baffoni, Valeria Loprieno, Cristina Meloro, Camilla Perugini e Antonio Taurino. Degni di nota i contributi di Epsilon Indi (musiche originali), Milena Corasaniti (costumi), Sergio De Vito (video creazione) e, a vario titolo, Elisa Chianella, Letizia Coppotelli e Theatron 2.0.

Italo Interesse

 


Pubblicato il 30 Aprile 2024

Articoli Correlati

Pulsante per tornare all'inizio