Cultura e Spettacoli

Scrittura e regia:tentazione celeste

Non si può escludere che a muovere la penna di drammaturghi e romanzieri sia anche  il desiderio di emulare la potenza del Celeste Regista : voi così, tu colà, quello va bene, quell’altro no… Ma come pure a Domineddio un giorno il gioco sfuggì di mano, così certi personaggi da romanzo o da teatro possono nel corso della loro ‘gestazione’ vestirsi d’energia misteriosa  e rivoltarsi contro il personale creatore, forzandogli la mano, dettando condizioni. Il caso, solo in apparenza inverosimile e che trova spiegazione nelle forze impalpabili di un mondo ‘altro’ e parallelo al nostro, ci è venuto in mente domenica sera al Kismet durante la messinscena di ‘2 ma non 2’ adattamento firmato da Marinella Anaclerio di ‘O di uno o di nessuno’, di Luigi Pirandello. La Anaclerio qui tira in mezzo lo stesso Autore, nel senso che lo strappa alla platea ove egli è assiso in prima fila e lo getta in scena paludandolo dei panni del conduttore-presentatore (chi meglio di lui conosce le sfumature psicologiche dei personaggi e gli aspetti paradossali delle vicissitudini che essi innescano?). Fin qui niente di che, ma il contrasto tra Carlino e Tito circa la paternità del figlio che la comune donna (Melina) sta per dare alla luce finisce col travolgere il redivivo Pirandello il quale a questo punto si vede costretto, quasi un buon padre (non eterno), a intervenire per fare da paciere, per accomodare le cose in vista di un ‘patteggiamento’ dei caratteri. Una volta portata a  compimento la delicata opera di mediazione, è come se il genio d’Agrigento si tirasse da parte per assumere il ruolo di controllore del meccanismo innescato. Come a dire :  adesso se la vedano quei due pasticcioni di Carlino e Tita coi disastri che combinano e peccato la povera Melina (messa così, assume un che di buffo oltre che d’inquietante il pensiero di come possono essere nate cose come Uno nessuno e centomila’, La bestia e la virtù, Così è se vi pare…). Marinella Anaclerio è brava più volte, soprattutto in fase di scrittura ; mica facile inventare un personaggio principale ed eliminarne sei mantenendo intatto il colore del dramma. La regia rende bene l’irrequietezza psicomotoria di Carlino e Tito cui fa contrasto la serenità quieta e schiva di Melina. Scene, costumi e disegno luci sono all’altezza della situazione.  Lunghi e ben meritati applausi per Antonella Carone, Simone Càstano, Tony Marzolla e Dino Parrotta. – Prossimi appuntamenti al Kismet : Per la prosa, sabato 22 marzo Babilonia Teatri presenta ‘Lolita’ di Valeria Raimondi ed Enrico Castellani (collaborazione artistica di Vincenzo Todesco) con Olga Bercini. Per ‘Danza a Bari’, l’appuntamento è per venerdì prossimo, con prosecuzione sino a domenica.

 

Italo Interesse


Pubblicato il 12 Marzo 2014

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