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La Puglia rischia di ritrovarsi senza sangue

 

Mentre il governatore della Puglia alza la voce contro il premier Renzi per il taglio a spese e sperperi, in Puglia continua a squillare la sirena dell’allarme sanità, con l’emergenza sangue. Invece, per Vendola, è più importante sapere se la manovra sarà confermata “…nella sua rozza algebra”, così lui potrà continuare a recitare odi, minacciando di  consegnare le chiavi del governo regionale a Palazzo Chigi. <>, ha rimarcato Friolo. E che dire dei milioni di euro stanziati -senza alcun riscontro concreto e alcun beneficio tangibile per la comunità – dalla regione per l’adeguamento delle ventiquattro strutture trasfusionali previste sul territorio regionale: e  una serie incredibile di lacune e ritardi rischia di comportare non solo il mancato accreditamento delle strutture in questione, con conseguente necessità di rivolgersi altrove per soddisfare il fabbisogno ematico e quindi costi aggiuntivi di notevoli entità; ma anche la chiusura degli ospedali in toto. Un’emergenza quindi che va ben oltre la drammatica realtà riscontrata a Brindisi, dove è bastato lo stop alla convenzione tra l’Asl e l’Avis provinciale per determinare un drastico calo delle donazioni, tale da allarmare primari costretti a lanciare ripetuti allarmi e appelli per incrementare le donazioni di sangue e scongiurare rischi per le comunità interessate. <

 

Francesco De Martino


Pubblicato il 21 Ottobre 2014

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