Cultura e Spettacoli

Il bacino dell’Idume, un fiume dal lungo percorso sotterraneo

Il complesso lacustre pugliese è composto per lo più da invasi, cioè laghi artificiali  realizzati ostruendo un fiume con una diga. Di questi invasi quello posizionato più a sud prende nome dal maggiore dei corsi d’acqua che lo alimentano, l’Idume, un fiume dal lungo percorso sotterraneo (sembra scorra sotto il borgo antico di Lecce) e che riaffiora poco prima della foce tra le marine di Spiaggiabella e Torre Chianca, sul versante adriatico. Il bacino in questione si apre all’interno del Parco Naturale Regionale Bosco e Paludi di Rauccio, un’area naturale protetta istituita nel 2002 ed estesa su una superficie di 1593 ettari. Un canale collega l’invaso dell’Idume con altro bacino più piccolo, detto Fetida. A differenziare quest’opera da altre come il Locone e l’Occhito è che qui l’intervento umano non è finalizzato a raccogliere acqua potabile bensì a bonificare un’area in passato totalmente paludosa e perciò malsana, fonte di malaria (se un invaso si chiama ‘Fetida’ una ragione dovrà pur esserci). A parte l’Idume-Fetida, altri tre canali artificiali (Milogna, Rauccio e Gelsi) contribuiscono al risanamento del sito. Ma dell’originale palude si è voluto conservare una modesta estensione di circa 90 ha a beneficio di alcune specie di uccelli. La realizzazione del bacino dell’Idume ha così dato vita a un sito di grande valore naturalistico e turistico. L’attrazione consiste in diciotto ettari di lecceta e in un complesso di dune costiere orlate di  macchia mediterranea e gariga, un tipo di vegetazione costituita da piante arbustive basse, dai toni grigi, che formano cespuglieti discontinui. Il patrimonio vegetale, composto da 584 specie censite, si arricchisce in prossimità del bacino artificiale di alghe, canneti e brasca a foglie opposte (vedi immagine). Si diceva prima di turismo : Capanni fungono da posti di osservazione della ricca avifauna ; sono presenti tra anfibi, rettili, uccelli e mammiferi circa 180 specie, di cui alcune minacciate o in pericolo di estinzione. Nell’area del parco, inoltre, si annoverano alcune eccellenze architettoniche di rilevanza storico-artistica. Lungo il litorale si levano Torre Rinalda e Torre Chianca, due delle tante fortificazioni di avvistamento edificate nel Cinquecento contro la minaccia turca. All’interno sorgono i resti della masseria  Barone Vecchio, risalente alla metà del XVI secolo,  e del seicentesco complesso masserizio di Rauccio, costituito dall’omonima masseria, dalla Torre Colombaia e dalla Cappella. Recentemente restaurata, la masseria Rauccio ospita un acquaterrario ed è sede del WWF, che qui svolge attività di tutela e valorizzazione del Parco.

 

Italo Interesse


Pubblicato il 3 Marzo 2022

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