Cronaca

Anticipato a fine aprile l’avvio dei processi di stabilizzazione

“Lavoratori precari delle Pubbliche Amministrazione: anticipato al 30 aprile l’avvio delle procedure di stabilizzazione. È un’altra piccola battaglia vinta contro il precariato in tutte le sue forme”.  Così il senatore Dario Stefàno (SEL) canta vittoria a proposito dell’emendamento approvato ieri a Palazzo Madama nell’ambito della discussione per la conversione  del decreto legge “Disposizioni finanziarie per  Enti locali,  infrastrutture e calamità” (art 1) che conferma i percorsi di stabilizzazione del personale precario, avviati con la Legge di stabilità 2014, attraverso la concessione alle Regioni della possibilità di procedere con risorse proprie.  “Inspiegabilmente – ha commentato ieri il senatore Stefàno –  si era spostato il termine da gennaio 2014  al 31 luglio 2014. L’emendamento nella riformulazione a cui si è pervenuti consente una significativa riduzione dei tempi per l’avvio delle procedure di stabilizzazione.  Pariamo del personale dedicato da anni ad una funzione essenziale, che molto spesso svolge assistenza tecnica nei processi di spesa delle risorse comunitarie, che peraltro viene confermato anno per anno”. “Consentire a tutte le Regioni di poter procedere – la conclusione – ci  fa guardare con maggiore prospettiva a due grandi obiettivi: stabilizzare funzioni indispensabili e dare un po’ di serenità a quelle risorse umane che da troppi anni vivono nell’incertezza del domani. Auspichiamo ora che il decreto vada a buon fine poiché la discussione in Aula, anche questa volta, sta mettendo in evidenza grandi difficoltà di sintesi all’interno dei gruppi di maggioranza”. Eppure non tutto pareva così facile, non più di qualche mese fa. La legge regionale 4 del 2010, approvata dal Consiglio regionale a via Capruzzi, grazie anche al voto favorevole dell’opposizione, e’ stata impugnata dal Consiglio dei ministri su proposta del ministro Brunetta, da una parte, avviando le procedure per la stabilizzazione di ottomila precari delle Asl pugliesi e per l’inquadramento del personale dei servizi proveniente da società esterne, migliorando la qualità del lavoro; dall’altra, ha permesso la nascita. nelle nostre province, di società “in house” che migliorano i servizi per l’utenza, alleggerendo i costi pubblici. Il ricorso eccessivo alle esternalizzazioni dei servizi attraverso appalti a ditte esterne, infatti, porta a una frammentazione del lavoro, alla caccia all’appalto, all’esplodere dei costi, al peggioramento delle condizioni di lavoro.
Il governo regionale, anche grazie al forte impulso dei Sindacati confederali, ha favorito l’avvio di processi di re-internalizzazione dei servizi, dando al personale un lavoro più stabile e un futuro più dignitoso e nello stesso tempo una sanità più efficiente ai cittadini. Con l’auspicio che con questa forza lavoro gli ospedali pugliesi reagiscano meglio alla domanda sempre piu’ forte degli utenti, sempre piu’ numerosi purtroppo…

 

Antonio De Luigi


Pubblicato il 21 Febbraio 2014

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