Cronaca

Da oggi a casa i super “gettonati” di Palese e Santo Spirito

Serviva forse l’intervento della Guardia di Finanza in Circoscrizione, presentatasi ad acquisire i verbali delle riunioni delle commissioni consiliari, per convincere la maggioranza  dei consiglieri di Palese e Santo Spirito che il consiglio non può ostacolare la volontà del Presidente, Saverio Di Liso (Idv), di dimettersi dalla carica e, quindi, “mandare a casa” i componenti dell’assemblea. Infatti, alla seduta consigliare di ieri, la quarta da quando il Presidente aveva pre-annunciato le dimissioni ai sensi dell’articolo 34 del regolamento comunale sul decentramento amministrativo, si sono presentati tutti all’appello per guadagnarsi l’ultimo gettone del mandato consigliare. E quest’ultimo gettone sicuramente in modo legittimo. In tal modo Di Liso è riuscito finalmente a far calare il sipario sulla sua esperienza alla guida della Prima circoscrizione amministrativa di Bari. Un’esperienza iniziata con la sua elezione a Presidente nel giugno del 2009, quando da candidato del centrosinistra locale, pur partendo sfavorito dal risultato ottenuto al primo turno (appena il 37% dei consensi, contro il 44% riportato dal candidato del centrodestra, Michele Picaro), riuscì al ballottaggio a ribaltare le posizioni e, quindi, a vincere. Una vittoria, quella del Presidente Di Liso, sulla quale influì notevolmente la presenza, a Palese e Santo Spirito, di un blocco di tre liste civiche per l’autonomia che, al primo turno, furono determinanti a non far vincere il candidato di centrodestra e successivamente, al secondo turno, ininfluenti alla sua sconfitta facilmente prevedibile. Infatti, al ballottaggio Di Liso vinse a mani basse ed abbondantemente sul suo rivale, poiché su di lui si riversò la grande maggioranza dei consensi liberi dai vincoli di partito e di alleanze, che determinò la sua elezione più per  simpatie personali, che per affinità politiche o di programma. Anzi il programma della parte politica che lo aveva candidato, il centrosinistra di Michele Emiliano, era addirittura in antitesi a quello che poteva rappresentare il candidato presidente Di Liso. Basti evidenziare che, appena un mese prima delle amministrative, Di Liso si era impegnato per far vincere il “SI” al referendum sull’autonomia comunale di Palese e Santo Spirito, mentre il Comune guidato dal centrosinistra di Emiliano lo aveva boicottato, ritenendo quasi una “bestialità” le istanze indipendentiste locali. “Era evidente sin dalle amministrative – rileva un attento cittadino di Palese – che la candidatura a Presidente della circoscrizione del Di Liso era una furbata del centrosinistra barese, per scompaginare gli elettori filo autonomisti locali che, se fossero stati compatti, avrebbero sicuramente creato problemi nel risultato finale non soltanto alle circoscrizionali, ma forse pure con qualche ripercussione alle comunali”. Insomma la scelta di Di Liso servì a rompere il fronte locale di coloro che vogliono la costituzione del Comune autonomo di Palese e Santo Spirito con la ben nota e collaudata tecnica del “dividi et impera”. E in ciò riuscirono pienamente il sindaco Emiliano ed i suoi sodali locali. Quello che, invece, non sono riusciti a fare nella Prima circoscrizione con Di Liso è stato il suo non  totale asservimento alla logica di schieramento, partitocratica e colonialista barese. Infatti, le prime avvisaglie si ebbero appena qualche mese dopo l’elezione del Di Liso a presidente della circoscrizione, quando si trattò di esprimere il pare obbligatorio sull’istituzione del Comune autonomo. E, come si ricorderà, il Presidente non ebbe alcun dubbio nella seduta di consiglio del 25 novembre 2009 nell’unire il proprio voto a favore del Comune autonomo a quello dell’opposizione di centrodestra, per far passare il pare favorevole all’indipendenza politica ed amministrativa di questo territorio da Bari.
Ovviamente i nodi non potevano che venire al pettine. Ed ora sono venuti! Infatti, tra le aspettative di Di Liso, la più importante era quella di ottenere, per Palese e Santo Spirito, il Comune autonomo. Aspettativa che è stata contrastata proprio dal sindaco Michele Emiliano, che è stato eletto sindaco anche con i voti che Di Liso ed il suo gruppo gli hanno portato nel 2009.  Un altro obiettivo significativo, per il presidente Di Liso, era la ricucitura del territorio della Prima circoscrizione con l’interramento del fascio di binari che lo spacca letteralmente in due. Progetto che già era stato messo a punto, con un parere positivo di uno studio di pre-fattibilità,  e che rientrava nelle linee programmatiche del Comune. Ma anche questa aspettativa del Di Liso, è stata successivamente sacrificata, proprio dall’Amministrazione di centro sinistra di Emiliano, a favore dell’eliminazione dei binari a Japigia, per assecondare gli appetiti dei soliti noti personaggi del “cerchio magico” del sindaco.  A questo punto anche Di Liso, seppur tardivamente (però, meglio tardi che mai!) si è accorto che, proprio lo stesso  schieramento  politico che lo aveva candidato,  in questi anni non ha fatto altro che deridere i bisogni dell’intera comunità della Prima circoscrizione. E quindi che lui, come Presidente di questa comunità, altro non era che la maschera politica alle “malefatte” che il sindaco Emiliano sta infliggendo a questo territorio. Per queste ragioni, evidentemente, il presidente Di Liso, con un sussulto di orgoglio e di coraggio, ha deciso ora di non prestarsi più a questa avvilente copertura, dicendo basta all’inutile e costosa farsa della Circoscrizione, mandando con determinazione, ed in anticipo, tutti a casa. Una farsa che, forse, sarebbe stato più efficace, ed opportuno, far cessare sin da quel 5 febbraio 2010 quando, ai cittadini di Palese e Santo Spirito, per mano di Emiliano fu “scippata” la dovuta indipendenza da Bari. Ora, con oltre due anni e mazzo di ritardo, Di Liso “cade” politicamente  comunque in  piedi. E, di questi tempi, è già qualcosa. Speriamo che in futuro – commentano molti cittadini della Prima circoscrizione – Di Liso ed il suo gruppo non ricadano nello stesso tranello del 2009.” Infatti, anche per i più ingenui, “errare  humanum est, persevarare diabolicum”.

 

 

Giuseppe Palella                          

 


Pubblicato il 1 Novembre 2012

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