Cronaca

Dipendenti Innovapuglia, senza contratto e ancorati ai vecchi livelli

Nervi a fior di pelle tra i dipendenti di Innovapuglia, la società ‘in house’ della Regione Puglia decisi a chiedere ad alta voce il rispetto delle regole e dei contratti applicati a livello nazionale. Il mese scorso, per esempio, sono stati in molti i lavoratori che si sono astenuti dal lavoro e devoluto l’importo corrispondente a due ore di lavoro in beneficenza, suddiviso in eguale misura, in favore di alcune ‘Onlus’. Iniziativa forte per contestare l’atteggiamento del management aziendale di InnovaPuglia che, in maniera unilaterale, ha deciso di non riconoscere diritti acquisiti da anni di contrattazione aziendale e quindi applicare <…solo in maniera parziale gli effetti economici derivanti dal contratto nazionale e dal contratto di secondo livello>, hanno vergato nei comunicati a firma congiunta le maggiori organizzazioni sindacali. Nel mirino di parti sociali, dipendenti e sindacati l’atteggiamento dei piani alti della società regionale pugliese, indifferenti alle richieste di lavoratori che, pur consapevoli delle prescrizioni introdotte dal recente quadro legislativo nazionale sulle società in house, finalizzate a dare efficienza alla pubblica amministrazione e alle società pubbliche, ritengono inaccettabile che gli stessi amministratori di InnovaPuglia, in assenza di uno specifico atto di indirizzo della Regione, abbiano sospeso unilateralmente le norme contrattuali vigenti. Un atteggiamento assurdo, che fa a pugni con impegni e promesse del governatore, delegittimando nei fatti il tavolo di confronto e i soggetti che lo compongono. Da mettere in rilievo, dunque, il rifiuto degli attuali amministratori alla sottoscrizione dell’accordo sull’inquadramento del personale, risultato del confronto e della comune elaborazione degli ultimi sei anni, nonostante una deliberazione del precedente CdA che ne certificava la necessità e ne quantifica gli oneri. Risultato? Sono tanti i dipendenti di InnovaPuglia damolti anni bloccati nei loro percorsi di carriera e fermi nei propri livelli diinquadramento contrattuale, non coerenti con le proprie professionalità e con le funzioni superiori loro assegnate. In campo, come detto, sono scese le organizzazioni sindacali che hanno sollecitato l’immediata costituzione di un tavolo di confronto per la definitiva emanazione dell’atto di indirizzo regionale che regoli finalmente la modalità con cui applicare la contrattazione di secondo livello, così come previsto dalla legge di stabilità del 2014, ma anche la corresponsione di quanto previsto dalle vigenti norme contrattuali del Contratto Collettivo Nazionale di Lavoro e dell’integrativo aziendale. E sarebbe finalmente ora, senza attendere qualche altra sentenza dal Tar o dal Consiglio di Stato, che i grandi esperti e consulenti strapagati dall’ente guidato da Vendola e dal suo ex assessore Saponaro, si decidessero a dare notizie sull’individuazione della natura giuridica di InnovaPuglia e del conseguente regime contrattuale da applicare ai suoi dipendenti.

 

Francesco De Martino


Pubblicato il 13 Marzo 2014

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