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Il Bari vola e si regala una vittoria convincente sotto l’albero di Natale

Archiviato l’anno solare 2021 con la vittoria casalinga contro il Potenza, per giunta i biancorossi nell’ultima mezz’ora in inferiorità numerica, il Bari dovrà mettere nel mirino la prossima avversaria, il Monterosi e poi tutte le altre ma senza fare programmi. Servirà continuare a correre, lavorare con grande intensità, non risparmiarsi perché le difficoltà sono sempre dietro l’angolo anche contro avversarie non proibitive e soprattutto provare a ripetere o addirittura migliorare il girone di andata conclusosi a Palermo, ma visto l’inizio con i tre punti il Bari è già avanti di due punti sulla tabella di marcia. Nel girone di ritorno tutto si complica come giustamente ha dichiarato il tecnico Mignani, ma la corazzata biancorossa ha voltato pienamente pagina rispetto alle ceneri dello scorso anno e dietro ha una società solida che sicuramente non vorrà imitare la Salernitana, avviata verso una brutta strada e poco dignitosa per la piazza e tifo di Salerno. Tuttavia al termine della vittoria contro il Potenza, la guida tecnica biancorossa, Mignani ha analizzato a tutto tondo la vittoria: “Siamo contenti perché i punti sono frutto della prestazione e di quello che la squadra mette in campo. La squadra è cresciuta, abbiamo preso consapevolezza e convinzione. Ora giusto fermarsi, riposarsi e godere il momento. Primo tempo più complicato? Assolutamente no, il Potenza ha deciso di abbassarsi e di lavorare tutti dietro la linea della palla. C’erano pochi spazi ma abbiamo mosso palla con qualità. Un paio di situazioni pericolose le abbiamo create, poi nel la ripresa siamo cresciuti e vinto con grande merito”. Inevitabile una battuta sul suo capitano; Mirco Antenucci arrivato a quota 199 gol e che avendo l’opportunità di segnare la duecentesima ha ceduto quel pallone al suo compagno di squadra, Andrea D’Errico: “L’ho apprezzato fin da luglio, ora sta dimostrando ora di essere un leader vero. Ci sono tanti piccoli gesti che fanno piacere, non solo il rigore, davvero un grande”. La sua squadra che in casa è reduce da cinque vittorie di fila è cresciuta tantissimo e la guida tecnica ne è consapevole: “Nelle ultime partite si è vista una squadra vera, che ha personalità in trasferta come in casa, che prova sempre a giocare. E’ andata oltre gli episodi contro, è questo è altro segnale. I ragazzi stanno bene ma adesso c’è la sosta. Quando si ricomincia sarà più duro perchè i margini di errore sono minori. Campionato ancora lungo, vogliamo mantenere alta l’attenzione. Non guardo in ogni caso la classifica. Tante squadre possono dare fastidio ed insidiare le posizione più alte”. Però per dare merito al Bari ci ha pensato anche il tecnico del Potenza, mister Bruno Trocini che rispondendo ad una domanda precisa sulle tante e stucchevoli continue provocazioni da parte di suoi colleghi ha detto: “Si ho sentito e letto qualcosa, ma penso che il Bari sia la squadra più forte incontrata per caratura tecnica e come compattezza di squadra. Dietro vedo Avellino, Catanzaro, Palermo, la Turris e Monopoli, ma tutte possono dare fastidio a chi sta davanti se si interpreta la partita in una determinata maniera”. Il mister del Bari, però, Michele Mignani ha concluso la sua conferenza rivolgendo un saluto a tutti i tifosi biancorossi: “Faccio tanti cari auguri ai tifosi del Bari di un felice e sereno Natale, ma anche di tanta salute. Siamo contenti di poter dare soddisfazione”. Dopo il tecnico del Bari ha preso parola uno dei protagonisti della partita, il migliore insieme a Mirco Antenucci, ovvero Andrea D’Errico, il quale aveva sfiorato il gol e si è rifatto grazie all’opportunità concessagli dal suo capitano. Le dichiarazioni di D’Errico: “Antenucci mi ha concesso di calciare il penalty? Gli offrirò una cena, è stato un bel gesto e lo ringrazio pubblicamente. Io e Botta siamo quelli che dobbiamo fare la giocata, nei primi minuti facciamo più fatica perché le avversarie sono chiuse, io ci provo sempre anche se in alcune partite riesce meno. Il mister mi chiede spesso di rientrare in difesa, ci aiutiamo ed è la nostra forza. Le panchine? Quando qualcuno sta meno bene ci sono i compagni e non si nota la differenza. Spero di continuare così, ora sto bene e mi dispiace che ci sia la sosta. In spogliatoio sono uno che parla poco ma poi cerco di mettermi a servizio della squadra. Quando sono stato in panchina? Posso dire che mi sarei sostituito anche io, si può sempre fare di più ed in quel momento cerano dei miei compagni che stavano meglio, Ma in ogni caso, remiamo tutti dalla stessa parte. Se mi dovessi dare un voto mi assegnerei un sei e mezzo, ma ora sto ritrovando la condizione ideale”. (Ph. Tess Lapedota).

M.I.


Pubblicato il 24 Dicembre 2021

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