Cronaca

“La prima cosa da fare con urgenza? La riforma del fisco”

 

“La prima cosa da fare con urgenza? La riforma del fisco”: il noto economista docente alla Luiss Guido Carli di Roma, il professore Giuseppe Di Taranto, indica la rotta del nuovo governo, qualunque esso sia.

Professor Di Taranto, quali da economista a suo giudizio devono essere le prime mosse del nuovo esecutivo?

“L’ urgenza più conclamata da fare subito, è la riforma del fisco. Le nostre imprese pagano il 60 per cento in tasse ed è un’ aliquota elevatissima. A mio avviso è necessario intervenire per rendere i nostri prodotti maggiormente competitivi all’ estero; oggi a causa di questa elevata pressione fiscale, non possono esserlo e non dimentichiamo che la nostra è una economia che vive prevalentemente di esportazioni. L’ aliquota fiscale italiana sulle imprese è tra le più care non solo in Europa, ma dell’Ocse”.

Solo fisco?

“No. E’ importante riformare la giustizia, specie dopo quanto abbiamo visto col cosiddetto sistema Palamara, lo abbiamo letto nell’ ormai famoso libro. Ritengo che occorra intervenire con velocità sia su quella penale, ma anche su quella civile”.

Uno dei cavalli di battaglia del centro destra e in particolare della Lega è la flat tax. Che cosa ne pensa?

“A mio avviso è uno strumento valido e va assolutamente attuato. Del resto è noto che quando la tassazione è più bassa diminuisce l’evasione fiscale che da noi è elevata. Del resto abbiamo una specie di controprova. Quando il governo Renzi mise la cedolare secca sulle locazioni, tante situazioni che erano a nero si regolarizzarono”.

Trova che le varie proposte avanzate sin qui siano credibili?

“Ovviamente siamo in campagna elettorale e bisogna fare la tara. Tuttavia giudico del tutto irragionevole l’ idea  di Letta su una patrimoniale al fine di dare ai giovani un contributo. Mi sembra uno spot elettorale. Illogica”.

Quale sarà il primo vero banco di prova del nuovo governo?

“Per vederlo all’ opera occorre attendere come si muoverà sulla seconda tranche del PNRR e l’ attuazione degli obiettivi che restano per questo anno”.

Reddito cittadinanza, che ne pensa?

“Io non sono contro l’ istituto in sè. Tuttavia è pacifico che sia stato attuato molto male e così come regolato è diventato uno spreco di denaro pubblico. Il problema non è il reddito di cittadinanza ma il lavoro e ricordo a me stesso che il reddito appunto lo da il lavoro e non l’assistenzialismo. Bisogna sostenere tutte le politiche utili ad incentivare il lavoro”.

Bruno Volpe


Pubblicato il 1 Settembre 2022

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