Cronaca

Ma i dipendenti dell’Amiu Puglia sono esentati dall’uso delle cinture di sicurezza?

L’orologio digitale del nostro scooter segnava le 10,45 ed il compagnia del fotografo della redazione eravamo fermi ieri al semaforo di corso Italia ad incrocio con via Quintino Sella. La bella giornata finalmente dal clima primaverile era l’ideale per piccoli spostamenti in ambito cittadino, in sella al due ruote. In attesa che il semaforo segnalasse il verde non abbiamo potuto non notare un dettaglio alquanto curioso; affiancata al nostro ciclomotore c’era una Fiat Panda di colore bianco che aveva disegnato  sugli sportelli anteriori il logo  e la scritta Amiu Puglia il cui conducente era sprovvisto di cintura di sicurezza. Accanto al guidatore c’era probabilmente un altro dipendente della municipalizzata ,anch’egli  non munito di cintura. I due, entrambi sulla cinquantina, appena scattato il semaforo hanno svoltato a destra imboccando  il sottopasso di via Quintino Sella  a bordo dell’utilitaria aziendale targata EL …. Tra il serio ed il faceto   la domanda sorge spontanea: ma i dipendenti dell’Amiu sono esentati, insieme agli equipaggi delle forze dell’ordine, dall’uso delle cinture di sicurezza quando sono alla guida di auto aziendali?  L’interrogativo vorremo rivolgerlo ai dirigenti dell’Amiu e, perchè no  anche al comando della polizia municipale barese. Che l’Amiu  spadroneggi da tempo in città ,in nome di una opinabile utilità, disseminando, sine ulla recriminazione, cassonetti ovunque, sui parcheggi per moto, sugli scivoli per disabili, sulle strisce blu  a pagamento, è cosa ormai nota e più volte documentata, anche fotograficamente, nei nostri articoli; ma che gli stessi dipendenti godano pure di questa esenzione dall’osservanza delle norme di sicurezza dettate dal Codice, beh…. la cosa ci appare alquanto strana. Forse l’episodio citato nel nostro articolo potrebbe riferirsi al classico caso isolato, quello di due impiegati “distratti” che hanno momentaneamente dimenticato l’uso di quel dispositivo di sicurezza. Sarebbe ben più preoccupante il fatto se la cosa costituisse  una cattiva  consuetudine  dei dipendenti dell’azienda meritevole di ammenda da parte dei nostri caschi bianchi, i quali per quanto concerne le palesi e costanti violazioni compiute dall’Amiu nel posizionare fuori posto i numerosi cassonetti non hanno finora, e non se ne capisce la ragione, elevato nessuna contravvenzione all’azienda della nettezza urbana. Ancora, e sempre in ambito di varie curiosità, vorremmo (  e cogliamo l’occasione per farlo) conoscere i costi della pubblicità istituzionale che sostiene l’Amiu per quanto concerne la comunicazione. Questa voce di spesa, ci correggerà chi di dovere, non è presente nel bilancio che l’azienda pubblica sul suo sito. Con certosina pazienza dalla nostra redazione abbiamo più volte esaminato,spulciandola, ogni singola spesa, ma  forse per nostra incompetenza non siamo riusciti a trovare nessun dato di riferimento e nessuna specifica delibera.Riteniamo che,essendo l’Amiu Puglia sostenuta dai soldi pubblici, sarebbe  giusto e doveroso che i cittadini (che pagano la salatissima Tari per aver un servizio alle volte non proprio all’altezza del corposo esborso) fossero chiaramente informati delle spese sostenute dall’Azienda anche per quanto riguarda  la comunicazione istituzionale, che ci pare davvero utopistico pensare venga diffusa gratuitamente.  Vorremmo sapere, ad esempio, annualmente quanto viene speso in generale, e a quali testate giornalistiche e a quali tv vengono commesse pubblicità a pagamento. Tutto lecito e legale naturalmente, ma  chiediamo queste informazioni ai vertici aziendali anche in nome della tanto decantata trasparenza così frequentemente evocata a Palazzo di Città. Tutti questi dati, appena fornitici dall’Amiu Puglia, saranno oggetto di una nostra futura inchiesta sui costi della pubblicità istituzionale sostenuti dalle nostre municipalizzate. Ringraziamo anticipatamente l’aziende diretta dall’avvocato Grandaliano  per tutte le delucidazioni che ci vorrà fornire in merito.

 

Piero Ferrarese


Pubblicato il 15 Aprile 2015

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