Cultura e Spettacoli

Neruda: più forte di tutti

Due volte in scena a sfidare Sanremo. Una sfida a l rialzo : debutto al venerdì, replica al sabato. Ogni anno qualcuno ci prova. I più non ne escono vivi. Salutiamo perciò il trionfo di Terrae, questa storica formazione che la settimana scorsa ha centrato il doppio sold-out al Nuovo Abeliano, impresa riservata solo a vedettes con date a favore. Un trionfo da salutare anche per l’aver creduto possibile che poltronisti da share potessero porsi il problema del saccheggio del tempo (unica risorsa non rinnovabile) e agire di conseguenza. Rinunciare a un Conti-De Filippi, per di più nel nome di Pablo Neruda, è gesto rivoluzionario. Il mondo va a rotoli lo stesso, va bene, ma certe cose in questo clima di disfatta hanno sapore ‘resistente’. “Sono un artigiano della poesia, un uomo di ‘carta’, un poeta di pubblica utilità…” Mentre per bocca di Rocco Capri Chiumarulo – che era accompagnato da Nico Berardi, Pippo D’Ambrosio e Paolo Mastronardi – risuonava la voce di Neruda, sembrava di udire anche quella di un intero continente. Non è un luogo comune affermare che l’America latina è un luogo dell’anima prim’ancora che un sito geografico. Un luogo irripetibile e inimitabile. Lontano dall’ombra della Ande poteva nascere il poeta “de la pasiòn total’? Titolo migliore per questo “concerto per Pablo” non si poteva trovare. Un concerto denso e sobrio, elegante e caldo, malgrado l’evidente, accurata pianificazione. Nessun intervento didascalico, nessun bisogno di raccordo  fra una cosa e l’altra, solo un ininterrotto, coerente intreccio di musica, canto e parole. Qualche efficace proiezione ha intervallato questo intreccio : un frammento de ‘Il postino’, il film nel quale la figura del poeta cileno è efficacemente interpretata da Philippe Noire, e una sequenza de ‘La Montagna sacra’, la criptica pellicola girata da Alejandro Jodorowsky nel 1973. Nel caso del film di Jodorowsky – un altro cileno – il riferimento a Neruda è assente, ma quella rappresentazione allegorica e cruenta dell’avvento dei Conquistadores (rappresentati da rospi) richiama altra e finalmente fausta conquista : quella operata da una lingua già musicale che, una volta approdata dall’altra parte del mare, si è arricchita di superiori armonia e rotondità. – Prossimo appuntamento per la stagione dei Teatri di bari : venerdì 17 e sabato 18 febbraio  al Teatro Kismet con ‘Little Europa’, un testo di Gabriele Paolocà che si ispira liberamente a ‘Il piccolo Eyolf’ di Henrik Ibsen. Con Michele Altamura, Gemma Carbone, Gabriele Paolocà e Maria Teresa Tanzarella. Regia di Michele Altamura e Gabriele Paolocà.

Italo Interesse

 

 


Pubblicato il 15 Febbraio 2017

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