Cronaca

Palese e Santo Spirito: molti cittadini attendono Decaro per i suoi “selfie” sul lungomare

Molti cittadini del V Municipio di centramento amministrativo barese attendono fiduciosi “che il sindaco di Bari, Antonio Decaro, si venga a fare i ‘selfie’ sulla spiaggia libera di Palese e Santo Spirito!” dopo che, la scorsa settimana, un residente locale aveva rivolto pubblicamente il predetto invito al Primo cittadino barese attraverso un post su Facebook. Invito, questo, replicato successivamente anche attraverso un apposito servizio giornalistico pubblicato sulla nostra edizione on-line di sabato scorso.  Infatti, il sindaco Decaro finora si è guardato bene dal farsi i ‘selfie’ lungo la costa nord di Bari, dove la sporcizia quotidiana lungo la spiaggia libera è praticamente di casa e dove i contenitori dell’Amiu, ossia dell’Azienda comunale di raccolta e smaltimento rifiuti, sono del tutto insufficienti rispetto alla grossa mole di rifiuti prodotta quotidianamente dai bagnanti, soprattutto nei giorni prefestivi e festivi. Infatti, al di là della pura e semplice propaganda imbastita dall’agenzia di comunicazione di cui si avvale il sindaco Decaro, la realtà territoriale di molte zone del Comune di Bari è ben altra da quella reclamizzata con i suoi “selfie”. Ed il litorale tra Palese e Santo Spirito è sicuramente una delle zone più trascurate e degradate della costa a nord di Bari, non soltanto per i ruderi fatiscenti di proprietà comunale presenti lungo il locale litorale, vedi gli ex ristoranti “L’Ancora”, “La Vela 2”, “La Barcaccia”, “Il Galeone” (già “Verdemare”), o l’ex “Ostello della Gioventù” e l’ex deposito della “Mitil-Adriatica srl”, ma anche per la gran quantità di rifiuti solidi urbani (bottiglie e lattine di bevande, carte e quant’altro) comprensivi anche di rifiuti pericolosi, come siringhe o pezzi di eternit, tanto da rendere interi pezzi di costa un vero è proprio immondezzaio a cielo aperto, a causa sì di molti cittadini indisciplinati e forse anche un po’ “zozzoni”, soprattutto però per colpa della disorganizzazione dell’Amministrazione comunale barese nel provvedere durante la stagione balneare ad un efficiente servizio di pulizia giornaliero, oltre che a far sistemare a dovere i contenitori per la raccolta rifiuti ed in numero adeguato alle potenzialità ricettive di questo tratto urbano di costa locale! Per non parlare, poi, del “panorama” indecente ed orripilante presente nell’area di approdo del porto di Palese, dove sono ben in vista un certo numero di segnali di “divieto” del tutto disattesi, perché la Polizia Locale od altri Corpi di P.S. non fanno rispettare concretamente, con evidente complicità e disattenzione da parte degli amministratori municipali e comunali, in primis, presidente del locale Municipio, Vincenzo Brandi, e sindaco Decaro! Infatti, basterebbe in questo periodo soffermarsi nei pressi del porto di Palese, per constatare  quanto si rende ridicolo il Comune di Bari, che ha fatto installare segnali di “assoluto divieto” di balneazione nelle acque del bacino portuale e di stazionamento sul molo o nella zona di parcheggio e vato delle barche, con avvertimento anche di sanzioni e dei rischi e pericoli a cui vanno incontro coloro che non ottemperano a tali divieti. Però, poi, il Comune stesso non provvede a far in modo, anche con azioni sanzionatorie o di smantellamento forzoso dei trasgressori, a far rispettare detti divieti. Infatti, l’intera area marittima portuale di Palese è in questo periodo una sorta di spiaggia libera gremita di bagnanti e lo specchio portuale, il cui fondale è ormai così basso perché non dragato da decenni e quindi verosimilmente ricolmo di sabbia e fanghi melmosi, è diventato invece una sorta di “piscina” pubblica preferita soprattutto da anziani e minori, però sicuramente a rischio sanitario, perché priva dei necessari controlli di sicurezza a queste riservate. Ma c’è di più! “L’area di alaggio del porto di Palese – esclamano alcuni proprietari delle barche ivi parcheggiate – durante l’estate diventa un vero e proprio campeggio abusivo, nel quale vengono tranquillamente innalzati ombrelloni e gazebo da spiaggia tra barche e segnali di divieto e la sera anche tra fornacelle accese a ‘go-go’!” Al punto che sarebbe forse da chiedersi: “Non farebbe meglio il Comune se facesse trasformare la locale ansa portuale in un’area pubblica attrezzata di campeggio?” Così, i proprietari delle barche ivi alloggiate non avrebbero più di che lamentarsi e coloro che invece sistema i propri gazebo tra le barche non sarebbero più dei campeggiatori abusivi. E quindi irregolari. Per cui potrebbero usufruire dei servizi (bagni, docce, contenitori di smaltimento, ecc.) che ora invece non hanno e stanno pure nelle condizioni di potersi farsi male tra le barche o nella pseudo “piscina” portuale. E col rischio, per giunta, di essere anche denunciati per i possibili inconvenienti che potrebbero capitare, visto che attualmente trattasi di area in teoria “vietata alla balneazione ed allo stazionamento”! Infatti, senza una necessaria ed adeguata attività preventiva e sanzionatoria quei “divieti” apposti nell’area del porto di Palese servono probabilmente agli amministratori comunali baresi solo per mettersi apposto con la propria coscienza, ma soprattutto a sottrarre da eventuale responsabilità oggettiva il Comune, nel caso nell’area e nell’antistante specchio d’acqua portuale, o sul molo, accadesse qualche incidente grave ai trasgressori. Incidenti, che in passato sono anche capitati – ricorda qualche pescatore locale – quando un bagnante è scivolato, riportando lesioni. Uno di questi è addirittura deceduto, avendo battuto il capo tra i pericolanti grossi massi di formazione del piano di calpestio del molo stesso, perché non più connessi tra loro a causa del deterioramento della colata di cemento che li contiene . “E questa è la realtà quotidiana di Palese e Santo Spirito – ha esclamato un residente con un quasi ironico sorriso – senza una propria Autonomia comunale!” Invece, con riferimento al tanto decantato ed incensato (dai media locali e nazionali) Primo cittadino barese, Decaro, da cui effettivamente dipende amministrativamente il territorio del “Municipio 5” di decentramento, lo stesso cittadino ha concluso esclamando: “Dietro la mistificante propaganda personale di ‘Sindaco più apprezzato d’Italia’ c’è sicuramente un vuoto gestionale incolmabile delle periferie baresi, oltre che – verosimilmente – ad una ragguardevole incapacità politico-amministrativa dell’esecutivo barese!”. E la descritta situazione del porto di Palese e del suo lungomare sarebbe sicuramente una conferma. Come pure una conferma sarebbe il fatto che – secondo quanto ha scritto un utente palesino (F. B.) di Facebook, a commento di un nostro analogo precedente servizio –  anche qualche amministratore comunale locale ed alcuni municipali, per le proprie passeggiate serali sulla costa, prediligerebbero il lungomare di Giovinazzo, di Polignano o di Mola e Monopoli piuttosto che quello di Palese e Santo Spirito. Ovvero, di realtà costiere della provincia di Bari che sono tutte Comuni a se! E queste, tranne Monopoli, sono addirittura realtà comunali con numero di abitanti di gran lunga inferiore a quello di Palese e Santo Spirito, ma con i rispettivi lungomari decisamente più attrezzati e, quindi, più attrattivi per pulizia, ordine e cura da parte delle proprie  amministrazioni comunali. E ciò è sicuramente un “dato” incontrovertibile nel raffronto di tali realtà con quella del Municipio di decentramento amministrativo di Palese e Santo Spirito.

 

 

Giuseppe Palella


Pubblicato il 3 Settembre 2020

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