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Regione e retrocessioni, anche oggi l’aula invasa dai dipendenti

Occhi puntati sull’Aula di Via Capruzzi, dove stamani politici e amministratori cercheranno di sbrogliare l’intricata matassa dell’annullamento riguardante il concorso che ha fatto avanzare di grado quasi tutti gli odierni dipendenti regionali. Concorso, come oramai sanno tutti, annullato dalla Corte Costituzionale a dicembre 2010 con una sentenza che, se applicata alla lettera, porterebbe alla retrocessione, come detto, di quasi tutti i funzionari, impiegati e dirigenti regionali pugliesi. Una situazione assurda, senza precedenti nel modo della burocrazia che vedrebbe annullati quindici anni di carriera dopo un concorso annullato alla Regione Puglia addirittura nel periodo 1999-2000. E così da un paio di mesi alla Regione Puglia non si parla d’altro, coi dipendenti che fanno i conti di quanto sarà piu’ striminzito il proprio stipendio a partire dal mese prossimo, quando potrebbero tornare alle categorie C, B e A dopo averlo vinto, quel benedetto concorso. La realtà ora è che in rapida successione di eventi che ha lanciato piu’ ombre che luci negli uffici al Personale di via Celso Ulpiani dirigente e capoarea a partire dal 3 ottobre hanno notificato note di servizio che si limitano ad avviare il procedimento di retrocessione, senza dati certi. Troppe le inconcludenze che condurrebbero dritti dritti gli uffici regionali ad affogare nel contenziosi avviarti da circa novecento dipendenti. Ad esempio: come mai le lettere sull’avvio del procedimento di retrocessione è stato notificato ‘brevi manu’ ai dipendenti, cioè praticamente alle loro scrivanie con una frettolosità senza precedenti? E come mai ne sono rimasti fuori, almeno finora, gli ex funzionari promossi dirigenti, senza parlare d’una settantina di lavoratori precari che hanno firmato addirittura contratti nei quali si faceva chiaro riferimento ad eventuali sentenze ‘negative’? Una vero e proprio marasma. Eppure ieri c’era chi cantava vittoria perché la seconda commissione ha approvato all´unanimità la norma che tenta di evitare ai dipendenti regionali la retrocessione delle funzioni. Accompagna l´articolo unico un´analisi dettagliata delle conseguenze che comporterebbe la “retrocessione” del personale regionale dalle funzioni attuali a quelle precedenti lo svolgimento del concorso e contiene, ufficio per ufficio, la mappa delle disfunzioni a cui, in tal caso, l´amministrazione andrebbe incontro. La proposta, elaborata dall´ufficio di presidenza del Consiglio regionale e firmata dal presidente Onofrio Introna, dal vice presidente Nino Marmo e dai consiglieri segretari Andrea Caroppo e Giuseppe Longo “in via eccezionale e al fine di garantire la continuità dell´attività amministrativa e la funzionalità degli uffici regionali, nelle more dell´esperimento delle procedure concorsuali per la copertura dei posti resisi vacanti per effetto della sentenza n. 354/2010 della Corte costituzionale, destina i dipendenti della Regione Puglia interessanti dagli effetti di tale sentenza alle mansioni proprie della qualifica in cui erano inquadrati al momento dell´entrata in vigore dell´art. 16 comma 8 della legge n. 111 del 2011”. La norma verrà posta in votazione nella seduta odierna e, a parte le critiche di alcuni sindacati, parrebbe aver trovato la quadratura del cerchio. Per il capogruppo Pdl Rocco Palese “Domani (oggi, NdR) non sarà una giornata qualunque in Consiglio Regionale. Ci troveremo davanti i dipendenti interessati dal provvedimento e sarà una situazione drammatica”. Palese dichiarandosi favorevole all´approvazione della proposta di legge ha affermato che, pur essendo consapevole dei limiti di costituzionalità della norma, essa è l´unica soluzione possibile, poiché “salvaguarda la parte economica e annulla quella giuridica che sarebbe poi in ogni caso venuta meno”. Piu’ incerto sul provvedimento da votare il capogruppo Sel Michele Losappio:”l´Ufficio di presidenza ha fatto il massimo possibile, anche se non corrisponde alle esigenze dei nostri collaboratori e dipendenti”. D´accordo con la proposta di legge anche il capogruppo Udc Salvatore Negro per il quale “in questa situazione delicata ognuno è chiamato a compiere il massimo sforzo nel proprio ambito. Noi abbiamo fatto il possibile, ora ci attendiamo che il Parlamento faccia quello che ad esso spetta”. Dal canto suo il presidente della II commissione, Giovanni Brigante, ha espresso un forte invito alla coesione di tutte le forze politiche. Le conclusioni sono state tratte dal presidente del Consiglio Regionale Onofrio Introna che, nel ribadire la necessità del provvedimento per non bloccare l´attività regionale, ha annunciato che stamane in Aula sottoporrà alla firma di tutti capigruppo un ordine del giorno che accompagnerà il testo della p.d.l. e sarà indirizzato al Parlamento. Introna ha spiegato che la formulazione della norma ha richiesto un forte approfondimento e il coinvolgimento di diverse e numerose professionalità per dare due risposte immediate: assicurare il corretto funzionamento dell’Istituzione e non far ricadere sui dipendenti le conseguenze della sentenza della Corte costituzionale. Introna, poi, si è impegnato a sensibilizzare i deputati pugliesi perché in sede parlamentare venga individuata una soluzione definitiva. Ha aggiunto inoltre che il concorso per i dipendenti regionali retrocessi, di cui si fa menzione nel testo della p.d.l., prevederà gli stessi requisiti richiesti per l´ammissione al vecchio concorso. Facendo riferimento alla possibile incostituzionalità della norma Introna ha concluso: “Se il Consiglio si presenterà unito, il resto del cammino lo costruiremo strada facendo”. (adl)
 
 
 
 
 
 


Pubblicato il 18 Ottobre 2011

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