Cultura e Spettacoli

Catturare il vento, catturare la poesia

Quello ‘trasportatore’ è un tipo di ponte a struttura fissa che scorre da un capo all’altro ad altezza anche vertiginosa. Lungo la struttura scorre – orizzontalmente – un carrello (dove viaggiano uomini e cose), che, all’altezza dei piloni, si sposta in verticale come un ascensore. Tecnicamente, esso trova ragion d’essere là dove  le condizioni ambientali non consentono la costruzione di rampe d’accesso. Il primo ponte di questo tipo (quello di Vizcaya) fu eretto nel 1893 sul fiume Nervion nella provincia spagnola di Biscaglia ; lungo 164 metri e ancora funzionante, collega le città di Portugalete e Las Aremas. Dopo quello di Vizcaya, vennero eretti un po’ in tutto il mondo altri ponti trasportatori, tra cui – nel 1906 – quello di Newport. Intorno ai prodromi di quest’ultima costruzione Alfredo Annicchiarico imbastisce il suo ultimo romanzo. Reduce dai successi di ‘Visita di stato’ (2007) e di ‘Le declinazioni affettive’(2009), lo scrittore pugliese ha appena pubblicato con Lupo Editore ‘Cadenza d’inganno’. Verso la fine dell’Ottocento, nella città gallese, il giovane industriale e lord, George Stanton, sogna di collegare le rive del fiume Ask con un ponte trasportatore. Il progetto, per l’epoca avveniristico, sconvolge a vario titolo la vita della città prima di arenarsi per ragioni commerciali. Del colosso abortito resta così un “pilone solitario, massa grigia di acciaio” che Stanton “con le mani in tasca” si ferma “solitamente a guardare”  riconoscendo il proprio fallimento di imprenditore e uomo. “A volte penso – egli dice al fido Charles nell’ultima ‘sequenza’ – che avrei fatto meglio a seguire Andrew nel raccogliere i venti per catalogarli”. Chi è Andrew? Un ragazzetto, uno dei tanti personaggi che, con abilità, la penna di Annicchiarico fa ruotare in un fitto intreccio intorno al sogno di Stanton. Andrew è una voce fuori dal coro : gli piace andare “a caccia di venti”. La sua vocazione – sarebbe immorale parlare di passatempo – consiste nel recarsi nei posti più esposti, aprire un barattolo, ‘catturare’ l’aria, sigillare il contenitore con un coperchio di sughero e catalogare,  applicando un’etichetta dove sono indicate luogo, ora e direzione della corrente d’aria (pregevole il Capitolo Sette). Nel confronto fra i due mondi (Andrew-George) assume sostanza il senso più profondo di una storia, dove la poesia si contrappone al greve senso pratico della rivoluzione industriale e dove il sogno si scontra col calcolo. Con mestiere e personalità, Annicchiarico narra con parola facile e limpida una vicenda piuttosto articolata che, malgrado vicissitudini parallele e una folla di personaggi, scorre senza fatica anche a ragione della scelta di frangere l’opera in trentotto brevi capitoli.
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Pubblicato il 18 Ottobre 2011

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