Cronaca

“Fine casa mai”, un movimento di over 65 contro la quarantena prolungata

La Presidente della Commissione Europea, la tedesca Ursula von der Leyen, di recente ha dichiarato che gli over 65 per evitare il contagio da Covid 19 farebbero bene a restare a causa per motivi precauzionali sino al prossimo Dicembre. Insomma “arresti domiciliari” prolungati. Di parere decisamente opposto è un illustre medico e professore che opera a Bari, docente, reumatologo e immunologo clinico di fama, il prof. Raffaele Numo, il quale ha ben pensato di creare un movimento di over 65 dal suggestivo nome: “Fine casa mai”, in opposizione alla stravagante idea della Presidente. Lo abbiamo intervistato.

 

Prof. Numo, che cosa si nasconde dietro questa idea e qual è la sua ratio politica?

“L’ intento non dichiarato della presidente è quello di deresponsabilizzare il governo ed avere meno problemi legati a epidemie e morie di anziani. La versione ufficiale è proteggere gli anziani creando distanze sociali. Dico che se queste distanze e se queste misure si fossero davvero prese per tempo e bene, tante morti si sarebbero evitate. A mio avviso se non si adottano tutti gli accorgimenti necessari gli inconvenienti del contagio restano”.

Spieghi…

“Possono isolare l’anziano quanto vogliono, ma se sotto lo stesso tetto vive un ragazzo o un elemento giovane che esce e non si protegge, si comporta irresponsabilmente e prende il virus, l’ anziano si contagia. Quello che di fatto è accaduto nelle case di riposo”.

Ma perché vi opponete?

“Perché dal punto di vista medico questa idea non ha alcun fondamento e direi risulta persino dannosa alla salute dell’anziano che può facilmente cadere in depressione. L’ anziano è fortemente motivato dal vedere figli e nipoti. Chiediamo che le persone anziane siano messe nello stile di vita normale. Le conseguenze al contrario saranno devastanti, rischiano seriamente il crollo psicologico e fisico, la demenza senile per esempio. Inoltre, con questa programmazione televisiva martellante distruggono la mente di queste persone che sono più vulnerabili. L’ anziano cade facilmente in ansia”.

Davvero quelli di una certa età sono più fragili dal punto di vista immunitario dei giovani?

“Un fatto non sempre vero. Ci sono giovani molto più cagionevole di alcuni anziani e ricordo che il Covid 19 ha colpito persino atleti. Nelle persone giovani, per inciso, questa patologia è più rapida che nel vecchio”.

Che cosa chiede?

“Permettete agli anziani di uscire con precauzioni, una passeggiata non fa alcun male, anzi. Andate fuori di casa con mascherina che copra naso, bocca ed anche occhi. Inoltre, se tenete troppo tempo in casa un anziano alla ripresa, quando tornerà in strada, rischia di perdere l’equilibrio e di fratturarsi un femore, e quella sì che è una vera sciagura”.

Bruno Volpe

 


Pubblicato il 21 Aprile 2020

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