Cronaca

A rischio gli ambulanti, se il governo non troverà soluzione alla “Bolkestein”

Quasi 200 mila piccole aziende del commercio ambulante che danno lavoro a circa 400mila persone, di cui oltre 20mila pugliesi, potrebbero essere a rischio, se il governo Renzi non troverà una soluzione a questa categoria di commercianti, per aggirare la direttiva comunitaria “Bolkestein”, la cui entrata in vigore è prevista dal 1 gennaio del prossimo anno. Infatti, detta direttiva, paragonando il suolo pubblico ad una risorsa naturale limitata e permettendo la possibilità di partecipare alle gare per l’assegnazione dei posti nei mercati su suolo pubblico a società di capitali,  favorisce di fatto i grandi operatori economici, che spesso sono delle società di capitale e che nelle assegnazione dei posti potrebbero mettere fuori gioco i piccoli ambulanti italiani, rimasti senza tutela grazie ad una normativa comunitaria che non prevede alcuna limitazione fra le due diverse fattispecie imprenditoriali. Lo  scorso 3 novembre presso il  Ministero dello sviluppo economico si è svolto un incontro al quale hanno partecipato Regioni, Anci, Governo e parti sociali, per cercare di trovare una soluzione e superare i rischi della “direttiva Bolkestein” per gli ambulanti italiani. In tale incontro, dopo aver ascoltato tutte le parti presenti, il Governo nazionale si è preso dieci giorni di tempo per addivenire ad una decisione al riguardo. Quindi, la data ultima in cui il governo Renzi scioglierà la riserva e deciderà se puntare allo slittamento della data di entrata in vigore in Italia della disposizione comunitaria oppure allo stralcio dell’applicazione di detta normativa ai piccoli  commercianti ambulanti, oppure ancora se confermare l’attuale stringente recepimento della “Bolkestein”. Ipotesi, quest’ultima, che evidentemente lasciar ebbe irrisolto il problema, e quindi i rischi, per gli “ambulanti” nazionali. Secondo quanto dichiara in una nota un deputato pugliese del M5S, Giuseppe L’Abbate, “pare che il Governo abbia finalmente aperto alla possibilità di proroga dopo che il presidente dell’Anci, Antonio Decaro, ha portato all’attenzione del tavolo di concertazione le istanze pervenute dai diversi territori italiani, compreso quello pugliese dove – ricorda l’esponente pentastellato della Camera – il Movimento 5 Stelle ha anche fatto approvare una mozione in tal senso dal Consiglio regionale”. In ogni caso, L’Abbate nella stessa nota fa presente che il gruppo politico a cui appartiene, nell’attesa della decisione dell’Esecutivo renziano, ha  presentato comunque emendamenti alla legge di Bilancio, attualmente in discussione nell’Aula di Montecitorio, sia per l’esclusione della categoria all’assoggettamento alla Bolkestein,  sia per una proroga dell’esclusione stessa degli ambulanti. “La speranza – ha pure chiarito L’Abbate –  è che il Governo ascolti finalmente la voce dei piccoli imprenditori ambulanti italiani e che Decaro dia corso alla sua presidenza Anci, conferendo il giusto peso alle voci che rappresenta”. Diversamente, ha commentato il parlamentare  pugliese del M5S, “rimarremmo davvero basiti del contrario”. Infatti, proseguendo, L’Abbate ha poi affermato di non aver compreso “come mai l’Italia sia finora l’unico Stato membro dell’Ue che ha inteso applicare tale disciplina al settore del commercio su aree pubbliche”. “Una scelta – ha spiegato inoltre l’esponente del M5S – che mette a grave rischio la natura, la tradizione e la qualità del commercio ambulante che il M5S ha da sempre ha sostenuto con fatti concreti, facendo approvare una serie di mozioni nelle varie regioni d’Italia (Puglia inclusa) e presentando una proposta di legge ad hoc” ed assicurando, in fine, che questa  loro battaglia al fianco dei piccoli ambulanti italiani non si fermerà, qualora non fosse trovata la soluzione adeguata a tutelare questi piccoli imprenditori e lavoratori del commercio mercatale.  Insomma, anche in questo tema l’Italia ancora una volta dimostra agli altri partner della Ue di aver fatto comunque i “compiti a casa” (come ha più volte affermato il premier Renzi a proposito del corretto comportamento del Governo nazionale con l’Ue). Però, poi, non importa se i “compiti” da svolgere fossero sbagliati o errati, perché basati su presupposti lesivi degli interessi di alcune migliaia di piccoli commercianti ambulanti e del loro legittimo “diritto” d’impresa e lavoro.

 

 

 

Giuseppe Palella


Pubblicato il 12 Novembre 2016

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