Cronaca

“Anche i sacerdoti rispettino, più degli altri, le regole di igiene”

“Anche i sacerdoti rispettino, più degli altri, regole di igiene”: il noto virologo prof. Giulio Tarro ” bacchetta” il teologo barese don Nicola Bux. Che cosa è accaduto? Il nostro giornale ha evidenziato come don Nicola Bux ( i cui meriti di teologo sono fuori discussione) disattenda nella chiesa di San Giuseppe,  almeno in gran parte, le norme Cei e relativo protocollo con lo Stato sul Covid. In questi casi, ricordiamo, ne va della salute pubblica e non è solo un fatto di fede. Ne è venuto fuori un pandemonio con uno sciame di vespe (magari su istigazione) che ci ha bollati di Giuda e persino strumenti del demonio (leggere i social per verificare). E allora abbiamo intervistato il prof. Giulio Tarro il quale sicuramente non è un… rigorista del virus.

Professor Tarro, qual è a suo parere la posizione più igienica per ricevere la comunione?

“Da credente in ginocchio e sulla lingua, ma siccome sono un medico prima di tutto, faccio funzionare la ragione che non è mai nemica della scienza”.

Cioè?

“Sul piano igienico, oggi è maggiormente sicura la comunione sulla mano dopo averla disinfettata. Nel caso di quella sulla lingua, il dito del celebrante potrebbe aver toccato involontariamente la saliva di altro soggetto che si comunica, non tutti tirano fuori bene la lingua, c’è anche chi è debole”.

Mascherine, bisogna indossarle in chiesa?

“Dipende dal buon senso. Se si è in dieci nel duomo di Milano, che è alto, no. Ma se siamo in una chiesetta piccola, va messa. In ogni caso, bisogna provvedere al distanziamento interpersonale e alla sanificazione rigorosa degli ambienti. Per sanificazione intendo quella fatta a regola d’ arte”.

Ma chi fa la comunione sulla lingua e in ginocchio si rimette alla sacralità della liturgia…

“Io sono credente e contesto molte svolte attuali. Però devo fare il medico e da medico confermo quello che ho detto. La liturgia non è un totem sul quale sacrificare tutto, anche la salute con la quale non si gioca”.

I vescovi dicono comunione in mano. I preti devono obbedire?

“Certo, da cattolico ricordo che occorre obbedire a Papa e vescovi e chi prende certe posizioni diventa ribelle, con ogni conseguenza”.

Insomma al teologo don Bux che cosa dice?

“Cambi rotta, perchè le motivazioni teologiche, anche se valide, devono lasciare il campo alla ragione e alla salute. Al prete dico: sia responsabile “.

Bruno Volpe

 


Pubblicato il 15 Ottobre 2020

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