Pane e quotidiano con Maurizio Cucchi (III parte)
Pochi grammi di poesia al giorno per stare a contatto con l’universo poetico che vibra intorno a noi
Maurizio Cucchi si dedica all’insegnamento fino al 1981 nella scuola media di Carate Brianza, attività che abbandona dopo la chiamata di Marco Forti e della casa editrice Mondadori. Collabora anche con Giovanni Raboni per Guanda Edizioni e scrive per importanti riviste tra cui Paragone, Nuovi Argomenti, Rinascita.I suoi interventi vengono pubblicati anche su alcune delle maggiori testate di tiratura nazionale. Sue sono anche traduzioni in italiano di diversi autori francesi otto e novecenteschi, come Flaubert, Stendhal e Prevert, nonché del Père Goriot di Balzac. Fa parte degli ideatori della Società di Poesia e del suo comitato di lettura, che ha promosso poeti come Conte, Lamarque, Santagostini, Zeichen.
Non so perché rimango fermo,
attratto da queste placide immagini
multiple di micromondi in abbandono,
senza presenza umana, dove ogni cosa,
ogni dettaglio è oggetto, è specchio,
specchio di noi, del nostro
esserci, del nostro transito ignoto,
gioioso sforzo o lamento. Intanto
mando a memoria tra armonia e disagio
queste parole del cosmologo lucente
tra buio e spazio:”Noi siamo solo
una varietà evoluta di scimmie
su un pianeta secondario di una stella
insignificante. Ma siamo in grado
di capire l’universo, e questo
ci rende molto, molto speciali”.
(da Malaspina)
Rubrica a cura di Maria Pia Latorre ed Ezia Di Monte
Pubblicato il 26 Aprile 2024