Cronaca

Ancora terra di nessuno il sottopasso di via Brigata Bari

Doveva essere il sottopasso “dei miracoli” a Bari, in grado di risolvere una volta per tutte i problemi di traffico di due quartieri popolosi come Picone e Liberta’, un tunnel in grado di convogliare migliaia di auto verso il lungomare e viceversa verso i quartieri Poggiofranco, Picone e Carrassi-San Pasquale, senza intasare il centro e, soprattutto, saltando i binari della ferrovia. Invece, il sottopassaggio che da Viale Pasteur conduce a Via Brigata Bari fin dal primo momento e, dopo quasi vent’anni di attesa, ha procurato guai all’Ufficio Tecnico Comunale, con un contenzioso trascinatosi da diverso tempo. Fino ad arrivare al mancato collaudo amministrativo, che, di fatto, ha impedito per diverso tempo il passaggio dell’immobile nell’ambito dei beni comunali. Risultato? Nessuno ha mai provveduto alla manutenzione del sottopassaggio, dei passaggi pedonali e del giardini pensile esterno, ridotto ad un vero e proprio immondezzaio. Ma andiamo con ordine. A sollevare i gravi problemi, tecnici e non, riguardanti il sottopasso, è stato un po’ di tempo fa il Gruppo Indipendente Liberta’ con l’ex consigliere comunale Luigi Cipriani, che indirizzò una richiesta di notizie ai responsabili tecnici ed amministrativi del procedimento. Per sapere: 1) se il sottopasso inaugurato oltre sedici anni fa, a settembre ‘96, sia stato collaudato, unitamente alle aree destinate a verde annesse.  2) se i lavori sono stati consegnati al Comune di Bari, in quale data ed a quale ripartizione; 3) considerato il degrado ed abbandono del sottopassaggio e delle strutture annesse, se il Comune ne paga anche la manutenzione. Insomma, parecchi i dubbi attorno ad una struttura sulla quale erano gia’ da tempo piovute lamentele da parte dei residenti del quartiere Liberta’, preoccupati dalla mancanza di attraversamenti perdonali e di illuminazione, che rendevano precarie le condizioni di fruibilita’ del sottopasso. Ma anche per gli automobilisti baresi non sono mai state rose e fiori: per attraversare il tunnel, lungo e stretto, bisogna incolonnarsi nelle ore di maggiore densita’ circolatoria e procedere a passo d’uomo, senza parlare delle aree a verde, ridotte, come dette, a vere e proprie discariche a cielo aperto. Ancora a rischio, dunque, la sicurezza ed incolumita’dei cittadini. Proprio per questo è intervenuta addirittura la Magistratura che ordinò la chiusura temporanea delle zone pedonali e dell’area a verde, dove con numerose fotografie anche i comitati di quartiere hanno provato la rovina provocata dall’incuria dell’amministrazione civica”. Gia’, vetri mai lavati, corridoi ricolmi di escrementi, bottiglie rotte, fili elettrici penzolanti, lungo il perimetro del sottopassaggio e del giardino esterno, rimasti senza ditta che ne curasse la manutenzione, praticamente dall’inaugurazione. E sembra davvero trascorso uns secolo da quando, fra squilli di fanfare e telecamere puntate, Romano Prodi e Simeone di Cagno Abbrescia, già premier e primo cittadino, inauguravano una delle opere piu’ importanti –e adesso ancora in degrado….- della Citta’.

 

Antonio De Luigi


Pubblicato il 30 Marzo 2013

Articoli Correlati

Pulsante per tornare all'inizio