Cronaca

Caro sindaco, cattolici e ortodossi hanno la stessa “Fede” ossia “religione”

La sera del 9 maggio scorso – come è noto – si sono concluse le celebrazioni religiose dedicate alla commemorazione del 930° anniversario della traslazione delle reliquie di San Nicola a Bari. Tale importante evento religioso per la città di Bari è il ricordo dell’impresa del 1087 compiuta ad opera di due sacerdoti baresi e sessantadue marinai. Il culmine è stato la celebrazione della solenne Messa vespertina in Basilica, officiata dall’Arcivescovo Metropolita di Bari, mons. Francesco Cacucci e dai frati domenicani, custodi del tempio, oltre che da una folta rappresentanza del clero diocesano. Inoltre, era pure presente all’evento religioso la delegazione del clero della Chiesa Ortodossa di Grecia, Romania e Russia, ove San Nicola è il Santo più venerato dopo la vergine Maria. Il rito ha avuto fine con il solenne miracolo della Manna (liquido che prodigiosamente trasuda dalle ossa del Taumaturgo) prelevato dalla tomba del Santo dal Priore dell’insigne luogo sacro ed al termine della Santa Messa, con esso, è stata impartita la solenne e tradizionale benedizione di circostanza. La manna è stata, come di consueto, venerata oltre che dal clero e dai religiosi presenti anche dal Primo cittadino barese, Antonio Decaro, che, in rappresentanza della Città, ha reso il tradizionale omaggio al Patrono di Bari. E, per chi scrive, è stato  davvero sorprendente (nonché mortificante!) aver ascoltato dal sindaco Decaro (intervistato alla fine delle celebrazioni da una nota emittente televisiva locale che trasmetteva in diretta l’evento), in risposta ad una domanda della cronista, che “sull’altare erano presenti due religioni che condividono il culto verso lo stesso Santo”. Ed è in riferimento a detta dichiarazione del sindaco Decaro che, con molta modestia, mi si consenta di evidenziare che tale affermazione è decisamente errata, in quanto i fedeli ed il clero cattolico ed ortodosso sono entrambi ugualmente Cristiani. Dunque della stessa religione, seppur professata in due diverse denominazioni o, meglio, “confessioni”. Infatti, forse è il caso di ricordare al Primo cittadino barese la definizione di “religione”. Essa è il rapporto, variamente identificabile in regole di vita, sentimenti e manifestazioni di omaggio, venerazione e adorazione, che lega l’uomo a quanto egli ritiene sacro o divino. Più in particolare, la religione  è ogni culto organizzato in forme determinate che sono espressioni di contenuti di fede. Quindi, è il caso di evidenziare al sindaco Decaro che la fede professata da tutti i Cristiani è identica e, quindi, la sera del 9 maggio scorso sull’altare della Basilica di San Nicola non c’erano i rappresentanti di “due diverse religioni”, ma della stessa. Ossia quella Cristiana. Cioè tutte le Chiese (orientali e occidentali) hanno in comune le due stesse verità di fede, cioè l’Unità e Trinità di Dio e l’Incarnazione, Passione, Morte e Risurrezione di Gesù Cristo. Ciò che invece distingue le due Chiese è l’appartenenza a due diverse “Confessioni”. La Confessione religiosa, in questo caso, sarebbe un soggetto collettivo nel quale si sviluppa e concretizza attraverso forme e riti propri una determinata fenomenologia religiosa, e che si è via via strutturato con una propria gerarchia e proprie istituzioni. Cioè, nel caso del Cristianesimo, la stessa fede fondamentale si esprime in modo diverso. Ovvero le verità di fede essenziali sono state formulate e divulgate attraverso contenuti specifici, variamente condizionati dall’ambiente circostante nelle quali le diverse Chiese sono sorte e tutt’ora operano. Inoltre, le due Chiese, pur mantenendo la medesima forma gerarchica, anche a seguito di vari scismi che nei secoli sono stati causati da varie dispute teologiche e disciplinari, sono di fatto autonome tra loro. Inoltre, ognuna di esse ha sviluppato proprie forme liturgiche e rituali per esprimere la comune fede in Dio trinitario ed in Gesù Cristo, vero Dio e vero uomo. Negli ultimi due secoli, però, è sorto e si è sviluppato tra le varie Confessioni cristiane il dialogo ecumenico (del quale Bari, per la presenza del Vescovo di Myra, è una delle capitali) che tende a giungere alla riunificazione del mondo cristiano. Quindi, le Confessioni sono diverse tra loro, ma non la religione che è la stessa. Vale a dire quella Cristiana. Cioè, pur credendo le stesse verità di fede, ciascuna di loro le osserva, studia e professa attraverso modi e forme specifiche dell’ambiente culturale nel quale, per l’appunto, sono sorte ed operano. Dunque anche il culto verso il Santo di Myra è comune alle due Chiese, ma si è evoluto in modo specifico, sia in Occidente che in Oriente, poiché c’è sì differenza tra le due Chiese, ma non diversità. Infatti, la definizione di quest’ultima chiarisce che essa sarebbe una mancanza di identità, di somiglianza o di corrispondenza fra persone, cose, gruppi o istituzioni che sono diversi tra loro per natura. Ma ciò non si riscontra nel Cristianesimo cattolico ed ortodosso, attraverso una loro specifica fisionomia, professano la stessa fede e sono molto simili tra loro, poiché è molto più quello che le unisce (e dunque, ad es. l’amore dimostrato verso il santo Vescovo dell’Asia minore) che ciò che li divide (ovvero, ad es. questioni di natura teologica, disciplinare, canonica e gerarchica). E, quindi, ricordando quanto citato a suo tempo da Giovanni Paolo II, il Cristianesimo è un unico corpo religioso che “respira” con “due polmoni”. Ovvero il polmone occidentale, la Chiesa di Roma e quello orientale, ossia la variegata galassia delle Chiese – per lo più nazionali – che compongono l’Ortodossia. Quindi, in conclusione, il sindaco Decaro, prima di rilasciare dichiarazioni a vanvera che riguardano argomenti religiosi, abbia almeno la bontà di informarsi, visto che rudimentali conoscenze in materia che dovrebbero essere note dalla formazione scolastica di base e che sembrano  mancargli. E ciò onde evitare in futuro di dire ulteriori inesattezze od imprecisioni che possono creare disorientamento e confusione in un uditorio, quello popolare, generalmente poco avvezzo o informato su tali tematiche, oltre che, con i bene informati, deporre molto male per un sindaco di una metropoli come Bari che è anche rappresentante nazionale dei sindaci d’Italia.

Savio Ciciolla

(Cultore in Cristianistica e Scienze sacre)

 


Pubblicato il 12 Maggio 2017

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