Cronaca

Ecco i candidati presidenti del centrodestra per i cinque Municipi baresi

 

Il candidato sindaco al Comune di Bari della coalizione di centrodestra e delle liste civiche collegate a tale coalizione, Pasquale Di Rella, ha comunicato i nomi  scelti per la candidatura a Presidente nei cinque Municipi di decentramento amministrativo comunale, per rappresentare detta parte politica. Essi sono: Michele Cipriani (del movimento civico “Riprendiamoci il futuro”- ex  “Gruppo indipendente e Libertà”) per il Municipio 1; Pierpaolo Ruggiero  (Forza Italia) per il Municipio 2; Simona Quarto (Lega) per il Municipio 3; Nicola Quaranta (Fratelli d’Italia- Dit) per il Municipio 4 ed Alessandro Lapenna(Lega). Nelle prossime ore dovrebbero essere noti anche i nomi dei candidati presidenti di Municipio della coalizione di centrosinistra che sostiene la riconferma del Primo cittadino uscente, Antonio Decaro. I candidati del M5S alla presidenza dei cinque Municipi sono invece – come è noto –  noti già da qualche settimana. I tempi riservati dalle due principali coalizioni alla scelta dei rispettivi candidati per la guida dei Municipi di decentramento comunale, vale a dire a meno di qualche giorno dalla scadenza del termine per la presentazione delle liste, fissato per le ore 12 di sabato prossimo, denota l’importanza, evidentemente assai scarsa, che sia il candidato sindaco del centrodestra, Di Rella, che quello del centrosinistra, Decaro, attribuiscono alle elezioni dei cinque consiglio municipali. Infatti, i candidati scelti per la guidare il decentramento amministrativo avranno appena un mese di tempo per farsi conoscere dagli elettori, oltre che per organizzare e gestire sui rispettivi territori la propria campagna elettorale. Elemento, questo, che già di per se denota chiaramente quanto siano irrilevanti  probabilmente, ai fini dell’importanza amministrativa, i cinque Organi di decentramento comunale nei programmi dei partiti e delle liste civiche, sia del centrodestra che del centrosinistra, per la gestione del Comune di Bari. Tanto che i nomi delle personalità proposte per la guida dei Municipi sono indicati e, quindi, resi noti agli elettori appena qualche giorno prima della presentazione delle liste. Infatti, la questione di un decentramento amministrativo fallimentare al Comune di Bari è nota da tempo, perché – come è noto – sono trascorsi quasi quarantenni da quando, nel 1981, furono originariamente istituiti ben nove Organi di decentramento comunale, eletti direttamente dal popolo e chiamati “Circoscrizioni” fino al 2014 e, successivamente, ridotti agli odierni cinque “Municipi”. Organi, però, rimasti sempre privi di reali poteri di gestione nei territori di rispettiva competenza, nonostante, ad ogni tornata elettorale di rinnovo del consiglio comunale succedutasi dal 1981 in poi, siano sempre state promesse da tutte le forze politiche in campo delle novità sostanziali che avrebbero dovuto rendere effettivo il decentramento comunale nella città di Bari. Promesse, poi, puntualmente smentite, perché mai mantenute da tutti i Primi cittadini e dalle rispettive maggioranze (indipendentemente dal loro colore politico) che si sono succedute nei quasi trentacinque anni di decentramento circoscrizionale prima e municipale per gli ultimi cinque. Ad ulteriore conferma dell’irrilevanza amministrativa del decentramento comunale, per chiunque ha governato Bari dal 1981 ad oggi, è data anche dal fatto che da quando è stata introdotta l’elezione diretta dei presidenti dei quartieri baresi, vale a dire dalle elezioni comunali del 2004, i presidenti uscenti pur potendo, in analogia alla normativa comunale, svolgere due mandati consecutivi non sono mai stati riconfermati dalle rispettive coalizioni in tale candidatura. Infatti, anche questa volta, stante alle tante voci che circolano da tempo, i presidenti dei cinque Municipi baresi (tutti di centrosinistra) eletti nel 2014 non saranno confermati dal sindaco Decaro, che si ripropone lui per il secondo mandato, ma che non a caso non riconfermerebbe nessuno di questi presidenti uscenti per lo stesso incarico. Anzi, a quanto pare, tutti e cinque i presidenti di centrosinistra uscenti saranno sempre candidati al fianco di Decaro ma per portare voti nell’elezione del sindaco e del consiglio comunale. E, quindi, come candidati per la conquista di un seggio nell’aula “Dalfino”. Vale a dire, per fare da “portatori di acqua” in modo diretto all’elezione del Primo cittadino. Compito, quest’ultimo, che alle precedenti elezioni, era stato svolto invece in modo indiretto attraverso la loro candidatura al Municipio. E, infatti, proprio i tempi riservati alla scelta dei candidati presidenti dei 5 Municipi si potrebbe già intuire che il destino riservato al Decentramento comunale barese anche per il prossimo quinquennio, da tutti i candidati sindaci in corsa per le amministrative del 26 maggio prossimo, non sarà tanto diverso da quello degli ultimi quarant’anni di vita amministrativa del Comune di Bari. Ma se così sarà, come è facilmente già prevedibile, sarebbe forse meglio che questi Organi di semplice consultazione interna al Comune fossero aboliti. Anche perché, in effetti, la loro reale percezione nella cittadinanza barese è sempre stata molto limitata ai fini del rapporto con l’Istituzione comunale. Inoltre, con l’eventuale ed auspicabile abolizione le casse comunali baresi se ne avvantaggerebbero notevolmente, perché si eliminerebbe una voce di costo della politica (indennità ai presidenti, gettoni di presenza ai consiglieri municipali, ecc.) che, come stanno le cose, è sicuramente uno spreco di denaro pubblico. Quindi, chiunque vincerà per la guida del Comune di Bari, inutile illudersi del contrario anche per i prossimi anni.

 

Giuseppe Palella


Pubblicato il 24 Aprile 2019

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