Cronaca

“Evitare l’abuso, non l’uso del vino. Dipende tutto dalle dosi”

 

“Evitare l’abuso, non l’uso del vino. Dipende tutto dalle dosi”: il noto cardiologo dottor Gaetano Tunzi, larga esperienza ospedaliera alle spalle e grande professionalità, ” corregge” l’Europa con la sua etichetta “Nuoce alla salute” sulle bottiglie di vino.

Dottor Tunzi, da medico e soprattutto cardiologo, il vino è nocivo alla salute?

“Non farei ragionamenti assoluti. Dipende dalla quantità di vino che la persona assume, non dal vino in sè che in piccola quantità e fuori da particolari patologie non fa male. In sostanza quello che è nocivo è l’abuso. Se io, come persona sana, bevo un litro alla settimana non commetto niente di particolarmente scorretto. Ovvio che se bevo un litro al giorno, allora il discorso cambia”.

Che effetto ha il vino?

“In piccole dosi ha persino un effetto protettivo, in alte dosi invece è tossico per il fegato, per il pancreas, ovviamente per l’apparato cardiovascolare e dunque per il cuore. In ogni caso ad una persona che soffre di fegato, il vino va assolutamente interdetto”.

Insomma qual è la sua posizione sul tema?

“Io direi che va represso l’abuso, non il consumo responsabile”.

Parliamo di pressione, qual è quella giusta?

“La ipertensione è la principale causa assieme al colesterolo alto di malattie cardiache, infarto, ictus, insufficienza renale. In quanto alla ipertensione dobbiamo discernere. Una cosa è se si arriva a 150, che comunque è già alta, ben altra se si tocca 180, poi contano la durata e i livelli. Negli anziani ad esempio, la pressione massima tende ad essere più alta, sino a 140 che è valutata normale, perchè le arterie diventano più rigide. L’ importante è che non si abbassi troppo la minima. Mentre per le persone non anziane o sino ai 60 anni la fascia regolare di pressione è 120 80 o 110 70, per gli anziani tutto sommato reputiamo accettabile i 145. I battiti per essere considerati corretti devono andare tra i 55 e 70”.

Lo stress è correlato alle patologie cardiache?

“Vi è uno stretto legame, poi molto è soggettivo, si intende, ciascuno ha la sua risposta agli avvenimenti. Vi è chi drammatizza e si agita per tutto e chi al contrario resta calmo e non fa una piega. In ogni caso lo stress, inteso come situazioni negative determinate da eventi della vita, causano scariche di adrenalina e cortisolo. Il cardiopatico e chi ha problemi ischemici in ogni caso bene farebbe ad evitare ogni tipo di agitazione o stress e fare attività fisica intesa come camminata. Camminare fa bene”.

Socialità e distrazioni fanno bene?

“Certamente sì, specie se il problema cardiaco è di natura da stress. Incoraggio un bel film, una serata con amici e persino per chi è nelle condizioni fisiche di farlo, un viaggio o una vacanza in comodità”.

Caffè, si può bere?

“In caso di aritmie no, ma ove la sofferenza sia di natura coronarica o tenue, uno o due al giorno sì, il colesterolo presente nel caffè è minimo”.

Alimentazione?

“Evitare i grassi animali, tipo insaccati e carni rosse e abbondare con legumi e verdure, specialmente colorate”.

Bruno Volpe

 

 


Pubblicato il 19 Gennaio 2023

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