Cronaca

Fitto mette la retromarcia, ma Forza Italia conferma le sue condizioni

Il ribelle di Forza Italia e leader dei “Ricostruttori” del partito, Raffaele Fitto, in Puglia mette la retromarcia a meno di quattro giorni dalla scadenza del termine per la presentazione delle liste, fissata per le ore 12 di sabato. Infatti, nella tarda serata di martedì l’eurodeputato forzista di Maglie (Le)  a sorpresa, sul suo blog di Facebook, ha lanciato un ultimo messaggio per tentare l’unificazione del centrodestra, scrivendo: “i pugliesi vogliono vederci uniti, non possiamo disattendere questa richiesta”. “Perciò – ha continuato l’ex protesi pugliese di Silvio Berlusconi – facciamo un ultimo tentativo: ciascuno rinunci a qualcosa e, seduti intorno allo stesso tavolo, anche ad oltranza sforziamoci di trovare un accordo che ci rimetta insieme, almeno per le regionali”. Un appello che, a detta di molti, è sicuramente un tentativo per limitare i danni che tutto il centrodestra pugliese sta ricevendo in questa tornata elettorale delle regionali a causa delle diatribe interne al maggior partito della coalizione, Forza Italia, di cui Fitto è stato per circa 15 anni il leader pugliese incontrastato anche grazie alla benedizione ricevuta a suo tempo da Silvio Berlusconi, ma di cui è pure divenuto, da un po’ di tempo in qua, il principale contestatore. Infatti, la situazione di divisione creatasi ultimamente nel centrodestra pugliese è diretta conseguenza del “braccio di ferro” che Fitto ha innescato in Puglia con il leader nazionale del partito, dopo che quest’ultimo, lo scorso febbraio, ha nominato l’ex sottosegretario forzista alla Giustizia, il brindisino Luigi Vitali, commissario regionale di Forza Italia. La vicenda, come è noto, si è inasprita ancor di più dopo che Fitto ha indotto quello che per circa due mesi era stato il candidato unitario del centrodestra pugliese alla presidenza della Regione, Francesco Schittulli, a far pressione sul responsabile pugliese di Fi, Vitali, affinché accettasse tutte le condizioni imposte da Fitto per le candidature regionali nelle liste forziste. Condizioni quasi tutte accettate da Vitali, ma che per quanto riguardava i nomi nuovi da inserire in lista rinviava alle consuete regole interne del partito e, quindi, anche all’ok finale di Berlusconi. Rinvio mal digerito evidentemente da Schittulli, ma soprattutto da Fitto che alla fine ha verosimilmente indotto l’ex presidente della Provincia di Bari ha dichiarare che Forza Italia “era fuori dalla coalizione che lo sosteneva”. A quel punto Vitali e Berlusconi hanno messo in campo la candidatura a presidente dell’ex sindaco di Lecce, nonché ministro dell’Agricoltura nel 1994 con il primo governo Berlusconi,  Adriana Poli Bortone, che ha accettato di cimentarsi nella corsa contro il candidato presidente favorito, Michele Emiliano, ma che per lei potrebbe essere soprattutto una scommessa a superare gli altri concorrenti in lizza, Schittulli in particolare, se l’attuale quadro politico del centrodestra pugliese per le regionali dovesse restare immutato. Ora, però, la situazione potrebbe subire anche dei cambiamenti in fotofinish, se l’invito di Fitto ad incontrasi per riunire tutto il centrodestra pugliese sotto il nome di un unico candidato governatore andasse a buon fine. Infatti, l’invito è stato raccolto positivamente da tutte le forze politiche di centrodestra, a cominciare dal responsabile pugliese di Fi, che nella tarda mattinata di oggi (ndr – ieri per chi legge) ha incontrato Berlusconi, ad Arcore, per ricevere il via libera finale alle liste pugliesi di Fi. L’incontro tra tutte le forze di centrodestra quasi sicuramente ci sarà e potrebbe cominciare nella tarda serata di oggi, mercoledì, presso un noto albergo del capoluogo. Non è invece altrettanto certo l’esito, poiché  l’intesa non sarà di certo facile, soprattutto tra l’anima “fittiana” di Forza Italia e la parte  ufficiale del partito. Infatti, Vitali ha detto “sì” all’incontro, ma ha già, in sintonia con Berlusconi, fatto sapere le due condizioni ormai irrinunciabili di Fi: al tavolo deve esserci anche la Lega di Matteo Salvini, e non si dovrà mettere in discussione la candidatura a governatore di Poli Bortone. Condizioni che così poste sembrerebbero pesanti, perché se da un lato la presenza della Lega potrebbe non essere più un problema inconciliabile con Ncd, in quanto questo partito in Puglia si presenta assorbito dalla nuova formazione politica di “Area popolare” in simbiosi con il Movimento Schittulli, dall’altro il passo indietro richiesto da Fitto non esclude la rinuncia al nome di Schittulli come candidato presidente per un verso, ed alla Poli Bortone per l’altro. Ma a quel punto bisognerebbe chiedersi. “C’è un terzo nome che potrebbe mettere d’accodo tutte le forze di centrodestra in campo, ed in particolare le due principali fazioni forziste in lotta tra loro?” Forse c’è ed è quello di Fitto, che però ha già reso noto, come in precedenza, che “per lui non ci sono le condizioni di una sua candidatura alla guida della Regione”. E su questo inspiegabile ed inspiegato passo indietro c’è qualche addetto ai lavori della politica che ironizza sostenendo che “Le condizioni non ci sono per Fitto, perché lui non vuol battersi contro Emiliano”. E su tale sibillina affermazione le presumibili spiegazioni, ma anche insinuazioni, non mancano di certo, secondo quanto afferma lo stesso bene informato. Comunque è risaputo che “la politica è l’arte dell’impossibile”, per cui se ci sarà un ultima occasione per riunificare il centrodestra pugliese su un unico nome da candidare alla guida della Regione, a qualcuno dei partecipati al tavolo potrebbe anche venire  in mente un’idea risolutiva che mette d’accordo tutti. E forse solo per questo nessuno dice ‘no’ e, quindi, ci stanno provando ancora a mettersi d’accorso. “L’importante – sostiene qualcuno degli esponenti di centrodestra bene intenzionati – (e su questo sono sicuramente tutti d’accordo) é trovi il modo di far smettere di sorridere Emiliano, che ormai sbeffeggia tutti, perché ormai certo di poter vincere a mani basse”. Ma, poi, effettivamente nel centrodestra pugliese  vogliono tutti davvero sventare la vittoria a tavolino del segretario del Pd pugliese, o c’è chi fa solo finta di volerla evitare? L’elettorato pugliese ormai si è verosimilmente abituato anche a questo modo di far politica nella propria regione.   

 

Giuseppe Palella


Pubblicato il 30 Aprile 2015

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