Cronaca

I ragazzi delle scuole per manifestare contro la mafia

Sabato scorso si è tenuta a Firenze la manifestazione “Cento Passi”, organizzata da Libera, l’associazione contro la mafia fondata da don Luigi Ciotti a metà degli anni Novanta e che da allora ripropone periodicamente la manifestazione della memoria e dell’impegno a ricordo delle vittime innocenti di mafia. Quest’anno l’evento organizzato da Libera si è svolto ieri su scala nazionale.Molte le manifestazioni per questo evento tenutesi in  provincia di Bari, tra cui anche quella di Binetto, dove era presente Lella Fazio, madre del ragazzo barese vittima per errore di un agguato. La cerimonia è stata finalizzata ad educare e sensibilizzare i giovani sull’importanza di una decisa lotta alla criminalità in generale, che da tempo affligge la comunità pugliese e nazionale. Nella mattinata di ieri, la palestra del plesso scolastico di Binetto ha ospitato il convegno sul tema: “Semi di Giustizia, Fiori di Corresponsabilità”, che ha visto coinvolti nella realizzazione di questo momento di riflessione e confronto gli alunni e i docenti delle scuole medie ed elementari del paese.All’incontro la signora Fazio ha ricordato l’episodio di cui fu vittima innocente il figlio Michele, ragazzo che a soli quindici anni perse la vita la sera del 12 luglio 2001 in Largo Amendoni, nel borgo antico di Bari,  mentre tornava a casa, dopo una giornata di lavoro in un bar.  Il giovane Michele Fazio, come si ricorderà, fu raggiunto per errore da un proiettile fatale, durante una sparatoria per il solito regolamento di conti tra clan. Ora a Bari, nello stesso luogo dove fu ucciso, all’interno di un locale confiscato alla criminalità organizzata, c’è la sede di Libera ed una scultura che un artista belga ha donato alla Città ed ai genitori del ragazzo, dopo essere venuto a conoscenza della vicenda che colpì la famiglia Fazio.Dopo quel tragico evento la famiglia Fazio si è fatta portavoce di un desiderio di riscatto e cambiamento che coinvolge l’intera società, e che la porta a rivolgersi spesso ai ragazzi delle scuole. Durante il dibattito la signora Fazio, madre di quattro figli, oggi rappresentante del coordinamento regionale per le vittime di mafia, ha ribadito l’importanza di un quotidiano dialogo tra genitori e figli, mirato al confronto costruttivo che dia il coraggio di denunciare, senza barricarsi dietro mura di omertà e silenzio, affinché non accada ad altri ciò che è successo a loro.        Durante l’incontro di Binetto sono intervenuti anche Roberta Paraggio, vice presidente di Libera-Binetto, ed Angelo Chirico, componente del coordinamento provinciale di Libera-Bari.   sono stati letti i nomi dei 63 pugliesi vittime di mafia, e qualcuno ha fatto notare che purtroppo si tratta di un elenco già tristemente lungo. Alla manifestazione ha partecipato una rappresentanza dell’amministrazione comunale di Binetto, una delle Forze dell’Ordine, con l’Arma dei Carabinieri di Grumo Appula, ed anche il parroco di Binetto, don Mimmo Natilla.La manifestazione di Binetto è stata dedicata in ricordo di Dario Capolicchio, un ragazzo di soli ventidue anni, originario della Sicilia, e studente di architettura a Firenze, dove morì nella strage di via dei Georgofili di vent’anni fa. In sua memoria, l’associazione Libera ha distribuito ai ragazzi delle scuole, ed a tutti gli altri partecipanti, dei fiori di carta contenenti un seme di girasole, da poter piantare come segno di speranza e continuità per la memoria di Dario. “Perché – ha rilevato Lella Fazio – dimenticare è come cancellare ciò che è accaduto.”Uno dei più noti magistrati siciliani, Giovanni Falcone, anch’egli vittima della criminalità organizzata, sosteneva che vittime di mafia sono uomini e donne, eroi dello Stato, che lo Stato non è riuscito a proteggere.

              

Anna Deninno


Pubblicato il 22 Marzo 2013

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