Cronaca

Il pianto di Vendola per il successore

Il presidente della Regione Puglia e leader nazionale di Sel, Nichi Vendola, parlando con i giornalisti a margine di un incontro nella Fiera del Levante, ha dichiarato: “Al mio successore spetterà un compito molto duro. Non è un problema solo della Puglia, ma di tutte le Regioni che dovranno registrare l’entità del taglio programmato nella manovra di bilancio del governo nazionale”. Una previsione, questa di Vendola, che riflette ciò che il governatore pugliese uscente aveva affermato poco prima, durante il suo intervento nella terza Conferenza regionale delle politiche sociali, quando si è soffermato a parlare del futuro presidente della Giunta regionale pugliese. “Il primo atto significativo che (ndr – il prossimo governatore) dovrà compiere entro l’estate – aveva detto Vendola – è la manovra di assestamento del bilancio che sarà approvato la settimana prossima, per tagliare da quel bilancio circa 360 milioni di euro”. Aggiungendo: “Impazzisco quando mi dicono che bisogna colpire gli sprechi perché è un argomento retorico. Facciamo una simulazione ed ammettiamo che si riesca ad individuare in poche settimane un’area degli sprechi che vale 100 milioni di euro. Bisognerebbe comunque tagliare 260 milioni”. E per un bilancio regionale, ha inoltre chiarito il governatore pugliese, che al netto della Sanità è fatto da un miliardo di Euro, con cui pagare stipendi del personale e mutui, significa che forse nel 2015 la Regione potrà ancora cavarsela nel trasporto pubblico locale, ma per i piani di zona non si sa quante risorse si potranno trasferire ai Comuni e “quanto sarà poi il taglio alla Sanità, e se, ad esempio, le borse di studio saranno poi finanziate, se sarà elargito il contributo al fitto per le famiglie indigenti o l’assegno di cura”. Infatti, secondo Vendola, “I tagli (ndr – del governo Renzi alle Regioni) sono di una tale entità, così quantitativamente giganteschi che rischiano di essere un colpo durissimo ai servizi sociali, alla rete della protezione dei soggetti più svantaggiati e vulnerabili. E’ una grande preoccupazione e lo dico perché credo che proprio contro la crisi economia vada rilanciato il welfare, con politiche attive per il lavoro. Dobbiamo accompagnare le persone da quando nascono a quando invecchiano con una rete di servizi sociali: non si possono abbandonare le persone, le famiglie. L’Italia sta precipitando in un buco nero e la politica non può accettare che questo sia considerato il costo naturale delle politiche dell’austerity”. Invece, ad accusare Vendola di una sua corresponsabilità nella disastrosa situazione in cui è finita la Puglia, c’è una nota del vice presidente del consiglio regionale, Nino Marmo, che afferma: “Siamo in presenza di un bilancio inesistente fatto di sole 8 pagine e 8 articoli. Ciò accade con un governo regionale che si nasconde dietro il paravento dei tagli del bravo ragazzo Renzi al grasso che cola nelle Regioni”. Infatti, al termine dell’esame della bozza di bilancio previsionale presentata in IV Commissione dall’assessore Di Gioia, lo stesso Marmo ha commentato: “Tutto è rinviato, infatti, alla definitiva assegnazione dei trasferimenti del governo centrale ed alla conseguente variazione di bilancio che rappresenterà, dunque, il vero bilancio della Regione”. E, proseguendo, il vice presidente dell’Assemblea pugliese ha chiarito: “Ogni scelta, in altri termini, è rinviata all’approvazione della prossima variazione. In concreto, l’articolato è scarno e assolutamente insufficiente a rappresentare le urgenze della nostra Puglia che non sono solo di tipo finanziario, ma anche normativo richiedendo interventi urgenti di semplificazione. Nel frattempo, l’assessore al Bilancio dirotta l’attenzione sui tagli ‘drammatici’ del governo” e Marmo in proposito ha evidenziato una “mancanza assoluta di progettualità proprio nella individuazione di una riorganizzazione del bilancio regionale dove i tagli avrebbero potuto essere un’occasione di razionalizzazione della spesa”. Resta il fatto che, al di là delle polemiche politiche, nell’ultimo bilancio dell’era Vendola le aliquote aggiuntive Irpef continueranno a gravare immutate sulle tasche dei cittadini pugliesi. Aliquote regionali che, come è noto, sono da tempo tra le più alte d’Italia e che, questa volta, neppure l’imminente campagna elettorale sarà occasione, come pure si è verificato in passato, per una loro saltuaria contrazione. Ma ancor più grave è che, nonostante una tassazione così elevata, per i pugliesi si prospetta una consistente riduzione di servizi, ma di riforma dei costi della politica e dei privilegi di cui tuttora ancora usufruiscono gli apparati regionali nemmeno se ne parla. E ciò non soltanto da parte della maggioranza, ma neppure  delle opposizioni.  

 

Giuseppe Palella


Pubblicato il 12 Dicembre 2014

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