Cronaca

La bellezza svenduta sulla strada provinciale Adelfia-Rutigliano

 Erano circa le 11 di ieri mattina quando in sella alla nostra moto, in compagnia di una coppia di amici amanti delle due ruote, abbiamo imboccato la strada provinciale 84 , l’Adelfia – Rutigliano, in direzione Casamassima . Nella cittadina di San Trifone tra poco ci saranno le elezioni amministrative, ed avevamo appuntamento con alcuni candidati consiglieri. Percorrendo la suddetta via, sulla quale c’è un noto sito industriale che produce pasta alimentare, ad un certo punto abbiamo notato una lunga coda di auto quasi ferme, i cui conducenti guardavano fissi in un’unica direzione, e anche alcuni mezzi pesanti rallentare visibilmente l’andatura con alcuni conducenti  che suonavano insistentemente  il clacson. Sulle prime abbiamo pensato ad un incidente stradale con probabili feriti, evenienza per nulla insolita sulla s.p. 84 ,meglio conosciuta come la “strada del piacere”, lungo la quale stazionano ,soprattutto in mattinata ,decine di prostitute , in prevalenza dell’est ,che con le loro disinibite movenze distolgono gli automobilisti dalla guida generando un costante pericolo per il flusso veicolare. Fortunatamente, però,  non si era trattato di nessun sinistro autostradale, ma di rallentamento causato da una celestiale visione da cardiopalma: in tutta la sua statuaria bellezza, infatti, danzava lungo la strada  una giovane squillo dall’ avvenenza fisica  paragonabile a quella di una top model. Alta, capelli lunghi castano chiaro, minigonna inguinale , prosperosi seni quasi al vento, l’amazzone in questione aveva un’età stimabile intorno ai 25 anni. La sua prestanza  aveva praticamente eclissato quella delle sue “colleghe” tanto che le attenzioni della moltitudine di automobilisti  in “estasi” erano concentrate esclusivamente su di lei. Vedere cotanta bellezza svenduta per poche decine di euro per soddisfare la pruriginosità malata del disadattato e complessato di turno ci ha fatto venire subito in mente, in tutta la sua gravità ,l’emergenza di questo fenomeno, oltremodo diffuso sia a Bari che nel suo hinterland; una vergogna sulla quale si è scritto tanto senza ottenere, purtroppo,  risultati tangibili a livello di repressione. Quella Venere in vendita, insieme alle sue compagne di disgrazia , molto probabilmente, come già denunciato  in altre inchieste, sarà stata attirata sul territorio italiano con la promessa  illusoria di un posto di lavoro, venendo   ingannata da turpi individui  stranieri che gestiscono in co società con la criminalità organizzata nostrana  la capillare rete della prostituzione sulle strade locali e nazionali. Un business a sei zeri ,secondo solo al traffico degli stupefacenti. Il moralismo non ci appartiene, ma si può indubbiamente affermare  quanto sia mortificante assistere a simili spettacoli che umiliano in modo intollerabile la dignità della donna. A quella dea pagana e alle sue amiche di sventura non possiamo far altro che umanamente augurare il riscatto e  una vita diversa , un’esistenza migliore.

 

Piero Ferrarese


Pubblicato il 27 Maggio 2016

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