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La Champions e Uefa si fermano a data da destinarsi, e forse anche l’Europeo 2020 slitterà

Si aspettava una decisione saggia da parte degli organi Federali e dell’Uefa in particolar modo, già da più di una settimana, ma evidentemente dovevano scappare i primi casi nazionali, da Rugani della Juventus, al Real Madrid in quarantena, all’Inter e tanto altro che potremmo aggiungere, perché la situazione si aggrava di ora in ora. Non è diffondere terrore o ancora di più notizie false, preferiamo in tal caso non scrivere nulla se non v’è certezza e fondamento. In anticipo sulla riunione che si svolgerà martedì prossimo con tutti gli stakeholder ovvero gli ‘Stati generali’ del calcio europeo, in cui verrà decretato anche il destino di Euro 2020, se slitterà anch’esso a data da destinarsi, o addirittura posticipato di mesi. L’Uefa ha rinviato, tramite comunicato ufficiale, tutte le partite di Champions ed Europa League della prossima settimana. Il calcio europeo, dopo quello italiano si ferma, sempre nella giornata di ieri stop anche alla Premier per i primi casi di covid19 che si stanno diffondendo a macchia ad olio ed un caso, ancora non si sa quale calciatore, che ha costretto il tecnico italiano dell’Everton, Carlo Ancelotti a mettersi in quarantena e seguire le norme. Caos più totale ed intanto, mercoledì sera si è disputata Liverpool-Borussi Dortmund a porte aperte.

Dunque, Bayern-Chelsea prevista il 18 marzo a porte chiuse non si disputerà più almeno per il momento. Stessa decisione era stata presa per Barcellona-Napoli. Stop esteso anche all’Europa League, ad almeno 6 partite che si sarebbero dovute disputare, e stop anche alla Youth League, la Champions Legue delle squadre Primavera. Buon senso, neanche più di tanto, norme necessarie visto è stata dichiarata dall’OMS, la pandemia dove tanti Paesi sono stati coinvolti, e questo ‘maledetto’ virus viaggia veloce e fulmineo e non fa sconti. Di conseguenza anche il calendario del sorteggio UEFA è cambiato e non si svolgerà più per il momento, sia quello dei quarti di Champions e via discorrendo per l’Europa League. Martedì, tuttavia, il tutto sarà deciso tramite la videoconferenza globale tra federazioni, Leghe, club e calciatori per definire un piano organizzativo per 2020 e 2021. Parola chiave, programmazione e responsabilità, morale, civica al di sopra deli interessi di business, quest’ultimo impossibile che venga tralasciato, ma per una volta tutti ci auguriamo che vengano messi al primo posto altri valori, già citati. Se pensiamo, anche a quanto accaduto in Italia, i primissimi casi nel calcio alla Pianese, poi l’8 marzo ad Alessandro Favalli della Reggio Audace (prima era la Reggiana), e rispettivamente martedì sera e mercoledì a Daniele Rugani della Juventus e poi a Manolo Gabbiadini della Samp, ed altri casi che probabilmente verranno a galla, perché ripetiamo il virus si è diffuso e viaggia velocemente, e la salute degli atleti, andava tutelata, dal 28 febbraio da quando c’è stato il primo caso in Italia, bisognava riunirsi e decidere di fermare la macchina del calcio e di tutti gli sport. Più coscienziosi sono stati nello sport non professionistico, dove si sono fermati immediatamente. Ed ora, si pensa già al dopo, a quando sarà tutto finito, e ci tocca sentite dichiarazioni di certi presidenti di società dilettantistiche che chiedono l’annullamento del campionato, pensando esclusivamente ai propri interessi perché di fatto la propria squadra è fuori anche dal giro dei playoff, tutto questo è quasi insopportabile in un momento del genere, sarebbe meglio tacere ed aspettare prima che gli organi competenti prendano le decisioni. Ebbene sì, perché la Lega e gli organi competenti prenderanno le decisioni migliori per il ‘regolare’ proseguo del campionato, alla luce della grave situazione, ed il verdetto sarebbe buona norma che sia accettata di buon grado da presidenti, società e tutti. Segnaliamo ed inalberiamoci invece su altri fronti prioritari in questo dato momento storico: non è possibile uscire nel proprio quartiere per servizi di necessità come spesa o acquisto medicinali, e trovare gente anziana ultraottantenne sprovvista di mascherina, camminare come se fosse una giornata qualsiasi, starnutire ignari del danno che provocano a tutta la Comunità o addirittura a leggersi libri sulla panchina di turno o adunati nei giardinetti pubblici presso Piazza Garibaldi o nelle vicinanze della Chiesa Russa, così come se fosse una giornata primaverile e non esiste nessun allarme.

Sindaco, se ci leggi, e sappiamo che sei molto attento alle esigenze di tutti i cittadini, ti chiediamo ancora più controllo. Le tue lacrime di qualche sera fa, sono state sentite e profonde, laddove sarà possibile aumentiamo i controlli delle forze dell’Ordine Pubblico, perché se da una parte i cittadini stanno dando prova e dimostrazione di responsabilità, c’è ancora gente che non rispetta le norme del decreto, e noi da operatori dell’informazioni, più che segnalare non abbiamo altro potere. Così come esprimiamo tutta la solidarietà alla Polizia Municipale ed indignazione per quanto avvenuto nel campetto di calcio nei pressi della Basilica di San Nicola. Preferiamo chiudere pensando a quanti baresi, ieri alle 18 sono usciti sui propri balconi ed hanno cantato l’inno di Italia, o hanno più semplicemente appeso il tricolore sul proprio balcone. E’ il momento, come è stato ampiamente detto, di essere uniti e di essere fermi e rigorosi, contro chi se ne infischia. #Italiarialziamoci, Grazie.

M.Iusco

 


Pubblicato il 15 Marzo 2020

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