Cronaca

La presidente del Consiglio preannuncia il “No” della Puglia a nuove trivellazioni

“La Puglia non ci sta” alla decisione del governo di centrodestra, guidato dalla premier e leader di Fdi Giorgia Meloni, di continuare con le perforazioni anche al largo delle coste pugliesi, per la ricerca di nuove ed ulteriori fonti energetiche fossili. Infatti, la presidente del Consiglio regionale pugliese, Loredana Capone del Pd, ha annunciato che la nostra Regione presto fare sentire il proprio “No” al decreto sblocca trivelle del governo Meloni. Per poi commentare in un’apposita nota: “Noi pugliesi siamo nati col mare dentro ed è per questo che ci opporremo con tutte le nostre forze al decreto di Natale del Governo Meloni che sblocca le trivelle al largo delle nostre coste”. Un annuncio che stranamente è stato dato dal Presidente dell’Assemblea regionale, che – come è noto – è una figura istituzionale super-partes e, quindi, di garanzia sul funzionamento del mini-Parlamento regionale, anziché dal Capo della maggioranza e, quindi, anche dell’esecutivo pugliese, vale a dire il governatore Michele Emiliano, che invece è la figura istituzionale preposta a dettare la linea politica della Regione. “Come sull’autonomia differenziata – ha aggiunto, inoltre, la presidente del Consiglio regionale – anche su questo si decide senza un confronto con le Regioni, con i sindaci. E peraltro lo si fa andando contro quelle che sono invece le direttive europee di attuare al più presto una transizione ecologica”. “Praticamente – ha ironizzato Capone – l’Ue ci chiede di smettere di bruciare gas, petrolio e altri combustibili fossili, e noi andiamo a trivellare il mare per cercarne di nuovi”. Per poi rilevare che “parliamo davvero di briciole, se pensiamo alla produzione di gas naturale in Italia” che consisterebbe in “circa 70-80 miliardi di metri cubi (ndr – l’anno) suddivisi in decine e decine di giacimenti sparsi lungo mille e passa chilometri”. Dati, questi, che – secondo la presidente Capone – renderebbero chiaro anche il fatto “che l’impresa non vale la spesa, perché i costi sarebbero enormi e sproporzionati rispetto alla quantità di gas che si riuscirebbe a estrarre”. Infatti, la presidente dell’Aula regionale barese di via Gentile ha concluso con l’appello che è ormai tempo di dire “Basta a buttare soldi in sussidi alle fonti fossili”, ricordando che “nel 2021 sono stati stanziati dallo Stato 41,8 miliardi di euro per le fonti fossili, ben 7,2 miliardi in più rispetto all’anno precedente”. “Invece – sempre secondo la Presidente del Consiglio regionale pugliese – per una vera transizione serve una redistribuzione sociale e l’accompagnamento di quei lavoratori che oggi sono occupati in settori inquinanti”. Alla luce di tale proclama resta da capire, però, come intenderà in concreto la Regione Puglia opporsi al decreto pre-natalizio del governo Meloni che ha sbloccato le trivellazioni in mare dal momento che la competenza in materia è statale e non regionale. Infatti, il silenzio finora del governatore Emiliano (che la figura effettivamente preposta istituzionalmente ad intervenire per la linea politica e di governo della maggioranza) lascerebbe forse intendere che la posizione della Regione Puglia contro il decreto Meloni sulle nuove trivellazioni costiere è più una polemica politica contro il governo nazionale di centrodestra piuttosto che una presa di posizione con possibilità di reale contrapposizione istituzionale sul tema. Ed il contrasto alle trivelle, essendo stato annunciato dalla Presidente dell’Assemblea regionale, sarà anche interessante scoprire come sull’argomento si esprimeranno i rappresentanti delle forze opposizioni al governo regionale guidato da Emiliano. Infatti, se non ci sarà sintonia (come è verosimile che accada in Aula) tra maggioranza ed opposizioni quando il tema giungerà all’Odg del Consiglio regionale, allora si potrà capire effettivamente se la presidente Capone ha dato l’annuncio di contrarietà alle trivelle nella  veste istituzionale di Organo super partes, oppure in quella di semplice portavoce della stessa maggioranza che più di due anni fa l’ha vota in quel ruolo.

Giuseppe Palella


Pubblicato il 17 Gennaio 2023

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