Cronaca

“Largo alla Polizia rurale per non perdere l’esperienza di quella provinciale”

 

Un’altra proposta per non smantellare i collaudati corpi di polizia provinciale, ancora allo sbando nonostante l’approvazione di una legge quadro in Consiglio regionale che rinvia la soluzione del problema. Se ne fa portavoce il consigliere regionale pugliese Domenico Damascelli (Forza Italia):  “La buona politica prende forma dalle esigenze dei cittadini e deve cercare di offrire delle risposte adeguate. La nostra agricoltura è cuore pulsante dell’economia pugliese, che va tutelata e protetta. Ecco perché propongo che le ex Polizie Provinciali svolgano, al servizio della Regione, compiti di Polizia Rurale, con l’istituzione, al loro interno, di un settore specializzato per la vigilanza e i controlli nei campi agricoli. Una proposta che ho istituzionalizzato durante lo scorso Consiglio regionale sottoponendola all’attenzione della massima assise pugliese, a cui spero che, adesso, la Giunta regionale dia seguito, costituendo le unità di Polizia Rurale”. Damascelli negli ultimi tempi ha assistito ad un preoccupante aumento di reati ai danni delle aziende agricole, dal furto di olive e di altre produzioni alla sottrazione di mezzi e attrezzature da lavoro, dal taglio di alberi secolari per alimentare il mercato  nero della legna da ardere sino, addirittura, alla sottrazione di impianti e strutture. Ora, con lo smantellamento della Polizia provinciale a rischio il contrasto alle agromafie, per cui il consigliere azzurro torna all’attacco cominciando a proporre di mutare nome alle ex polizie provinciali, dopo che più volte è stato lanciato l’allarme sui rischi per lo smantellamento indiscriminato, appunto, dei Corpi di Polizia provinciale e del Corpo Forestale dello Stato, destinato, secondo un progetto di legge governativo, ad essere assorbito dall’Arma dei Carabinieri. “Nonostante la nostra forte opposizione in Parlamento – ha dichiarato anche il consigliere pentastellato L’Abbate in Commissione Agricoltura – il Governo e la maggioranza Pd hanno tirato dritto sullo scioglimento del Corpo Forestale dello Stato e ad oggi non vi è alcuna garanzia che vengano assicurati gli stessi livelli di tutela ambientale, presidio del territorio e contrasto alle agromafie che il Corpo ha assicurato nei decenni”. Stessa incertezza attanaglia il futuro dei Corpi di Polizia delle diverse Province e delle 10 Città metropolitane che confluiranno, secondo il disegno di legge del Governo, in altri Corpi di Polizia o spalmati nei Corpi di Polizia municipale dei Comuni della provincia di appartenenza. Il rischio, dunque, resta quello che i cittadini vengano “privati di importanti funzioni di salvaguardia e controllo dei territori e dell’ambiente”. Insomma, se da un lato Province e Città Metropolitane individueranno il proprio personale di polizia locale necessario alle funzioni fondamentali di tutela dell’ambiente e controllo della circolazione stradale, oltre al ricollocamento nelle Regioni presso le proprie strutture, allo stato attuale sono ignoti al Parlamento i criteri di assegnazione, se non un generico rimando a futuri decreti da emanare entro la prossima primavera 2016. Quindi, il timore è che l’unico criterio adottato possa essere soltanto quello economico della provincia di appartenenza, generando soluzioni disomogenee sul territorio nazionale. Inoltre resta la grave illogicità di destinare il personale delle polizie provinciali a quelle municipali, visto che le divise grigie delle sei province pugliesi, come i colleghi del resto d’Italia, sono competenti soprattutto in ambito di controllo ambientale, come la vigilanza sulle attività di caccia e pesca, ed è forte il rischio che si disperda la professionalità acquisita nel corso di decenni di attività sul territorio. Bisogna anche dire che la riforma Delrio, nel riconfigurare le vecchie Province, ha previsto la soppressione di alcune importanti funzioni di controllo e prevenzione del territorio in materia ambientale e di vigilanza stradale che vengono invece considerate materie da assegnare in competenza a Comuni, Regione ed altri Corpi di Polizia statale. Non va tuttavia dimenticato che ai Comuni, come ad esempio in Puglia, già da tempo è stato attribuito con legge regionale il compito di istituire sezioni specializzate di Polizia municipale per prevenire e perseguire reati in campo ambientale. Infatti, in Puglia i Comuni hanno facoltà di poter istituire anche nuclei di Polizia rurale, per facilitare ai Consorzi di vigilanza privati la tutela ed il controllo del patrimonio agricolo locale, che spesso è oggetto di diverse fattispecie di reati ai cui i Consorzi privati non possono e non sono abilitati a fronteggiare anche in virtù delle varianti introdotte da tempo nel Codice di procedura penale e nel Testo Unico sulle norme di pubblica sicurezza. Sta di fatto, però, che da quando sono state introdotte queste varianti, i Consorzi privati di vigilanza campestre sono stati depotenziati sul piano delle potenzialità d’intervento repressivo, ma delle sezioni di Polizia rurale comunale finora non ci sono tracce neppure nei grandi Comuni a vocazione agricola della Puglia. Una situazione molto allarmante che ha spinto il consigliere azzurro Mimmo Damascelli, nei giorni scorsi, a incontrare anche il Prefetto di Bari per un’azione condivisa. <

 

Antonio De Luigi

 

 

 


Pubblicato il 3 Novembre 2015

Articoli Correlati

Pulsante per tornare all'inizio