Cronaca

Niente paura, il sangue si deve donare, anche in tempi di pandemia

Torna a squillare forte la sirena dell’allarme sangue in Puglia: nei centri trasfusionali scatta nuovamente l’emergenza ‘oro rosso’. Una situazione che spunta ogni anno, puntuale come un orologio svizzero, d’estate, ma che quest’anno –inutile ribadirlo – s’è acutizzata a causa della pandemia. Sono tre i fattori che hanno fatto suonare l’allarme rosso nei trasfusionali della Puglia: il terrore di arrivare in un ospedale magari poco attrezzato a fronteggiare la emergenza a causa del Covid-19 (che non si trasmette con il sangue), il lockdown che ha fatto precipitare le donazioni fra marzo e aprile, e la chiusura delle scuole che ha bloccato l’attività in esterna delle associazioni, sovente impegnate nelle raccolte fra i neo maggiorenni degli istituti superiori. E che dire che all’ospedale di Monopoli, già finito pochi mesi fa nell’occhio del ciclone per colpa dei furbetti del cartellino, sono andate in fumo più di cento sacche di sangue e di plasma a causa di un blackout che ha spento i frigoriferi del centro trasfusionale nella notte fra 9 e 10 agosto. Ma andiamo ai dati concreti, partendo dalle 14.720 donazioni registrate in generale nella nostra egione, a fronte delle 16.880 dello stesso mese del 2019, ad aprile sono state appena 10.003 (furono 14.732 ad aprile 2020). Dopo un leggero recupero fra maggio (14.452 donazioni, a fronte delle 15.188 del 2019) e giugno (le 15.055 donazioni superano le 14.139 di un anno prima), il mese di luglio ha fatto registrare un nuovo crollo, con 12.675 donazioni contro le 14.505 di dodici mesi prima. Luglio che, per il Policlinico di Bari, è stato mese di intensissima attività trapiantologica, quindi con un considerevole consumo di scorte ematiche. Un picco al ribasso sempre per colpa della pandemia e della paura di aghi e prelievi (anche se ripetiamo il Covid non ha nulla a che vedere col sangue, come invece l’Aids) con micro ripresa a inizio di questo e 5.394 donazioni (54 in più rispetto a un anno fa); non abbastanza, però, per garantire una situazione tranquilla sul fronte emergenza sangue nei nostri ospedali. A rilanciare l’allarme per le donazioni di sangue in Puglia, che non tendono a risalire, e numero di sacche nelle strutture ospedaliere che si assottiglia, ovviamente le associazioni impegnate sul campo. In primis Avis Puglia. “Resta critica la situazione sul fronte delle donazioni di sangue – afferma Avis – e causa paura contagi da Covid/19, le donazioni di sangue presso gli ospedali pugliesi stentano a riprendere gli standard abituali. Per  questo bisogna subito rinnovare l’appello a donare per chi e’ nelle condizioni di farlo. A rischio soprattutto le terapie salvavita: “Per un paziente talassemico, per esempio, serve ogni settimana una quantità di sangue necessaria alla sopravvivenza che e’ circa il 20% di tutto il sangue raccolto – spiega Cosimo Luigi Bruno, presidente Avis Puglia – per non dire del fatto che devono essere rimandati gli interventi chirurgici, anche quelli di una certa importanza. Per questo – conclude – chi ha i requisiti per farlo, vada a donare il sangue. La solidarietà non si deve fermare e può salvare vite umane”.

 

Antonio De Luigi

 

 

 

 

 


Pubblicato il 29 Agosto 2020

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