Cronaca

“Il sindaco Decaro si venga a fare i suoi ‘selfie’ al porto di Palese…”

“….Che il sindaco di Bari, Antonio Decaro, si venga a fare i ‘selfie’ sulla spiaggia libera di Palese i di Santo Spirito!” E’ questo l’invito che un cittadino del V Municipio di decentramento amministrativo del Comune di Bari, vale a dire quello che comprende le ex frazioni a nord del capoluogo, ha rivolto pubblicamente attraverso Facebook al Primo cittadino barese. Infatti, il sindaco Decaro finora si è guardato bene dal farsi i ‘selfie’ lungo la costa nord di Bari, dove la sporcizia quotidiana lungo la spiaggia libera è praticamente di casa e dove i contenitori dell’Amiu, ossia dell’Azienda comunale di raccolta e smaltimento rifiuti, sono del tutto insufficienti rispetto alla grossa mole di rifiuti prodotta quotidianamente dai bagnanti, soprattutto nei giorni prefestivi e festivi. Infatti, al di là della pura e semplice propaganda imbastita dall’agenzia di comunicazione di cui si avvale, la realtà territoriale di molte zone del Comune di Bari è ben altra da quella reclamizzata con i suoi “selfie”. Ed il litorale tra Palese e Santo Spirito è sicuramente una delle zone baresi più trascurate e degradate lungo la costa nord, non solo per i ruderi fatiscenti di proprietà comunale presenti lungo il locale litorale, vedi gli ex ristoranti “L’Ancora”, “La Vela 2”, “La Barcaccia”, “Il Galeone” (già “Verdemare”), o l’ex Ostello della Gioventù e l’ex deposito della Mitil-Adriatica, ma anche per la gran quantità di rifiuti solidi urbani (bottiglie e lattine per le bibite, carte e quant’altro) comprensiva anche di pericolosi, come siringhe o pezzi di eternit, tanto da rendere interi pezzi di costa un vero è proprio immondezzaio a cielo aperto, a causa sì di molti cittadini indisciplinati e forse anche un po’ “zozzoni”, ma soprattutto per colpa della disorganizzazione dell’Amministrazione comunale barese nel provvedere durante la stagione balneare ad un efficiente servizio di pulizia giornaliero, oltre che a far sistemare a dovere i contenitori per la raccolta rifiuti ed in numero adeguato alle potenzialità della nostra costa! Per non parlare, poi, del “panorama” indecente ed orripilante presente nell’area di approdo del porto di Palese, dove sono ben in vista un certo numero di segnali di “divieto” del tutto disattesi, perché la Polizia Locale od altri Organi di P.S. non fanno rispettare concretamente, con evidente complicità e disattenzione da parte degli amministratori municipali e comunali, presidente del locale Municipio e sindaco di Bari in primis! Infatti, basterebbe in questo periodo soffermarsi nei pressi del porto di Palese, per rendersi conto di quanto si rendaridicolo il Comune di Bari, che ha fatto installare segnali di “assoluto divieto” di balneazione nelle acque del bacino portuale e di stazionamento sul molo o nella zona di stazionamento ed alaggio delle barche, con avvertimento anche di sanzioni e dei rischi e pericoli a cui vanno incontro coloro che non si attengono a tali divieti. Però, poi non provvede a far in modo, anche con azioni sanzionatorie o di smantellamento forzoso dei trasgressori, a far rispettare tali divieti. Infatti, l’intera opera marittima palesina è in questo periodo una sorta di spiaggia gremita di bagnanti e lo specchio portuale, delimitato da questa opera marittima, diventa invece una sorta di “piscina” pubblica a rischio, perché priva dei necessari controlli di sicurezza a queste riservate. Ma c’è di più! “L’area di alaggio del porto di Palese – esclamano alcuni proprietari delle barche ivi parcheggiate – durante l’estate diventa un vero e proprio campeggio abusivo, nel quale vengono tranquillamente innalzati ombrelloni e gazebo da spiaggia tra barche e segnali di divieto e la sera anche tra fornacelle accese ‘a go-go’!” Quindi, sarebbe da chiedersi: “Non farebbe forse meglio il Comune se faccesse trasformare la locale ansa portuale in un’area pubblica attrezzata di campeggio?” Così, almeno, i pescatori non avrebbero più di che lamentarsi e coloro che hanno sistemato i propri gazebo tra le barche non sarebbero più dei campeggiatori abusivi, e quindi irregolari, per cui potrebbero usufruire dei servizi (bagni, docce, contenitori di smaltimento, ecc.) che ora invece non hanno e stanno pure nelle condizioni di potersi farsi male tra le barche o nella pseudo “piscina” portuale. E col rischio, per giunta, di essere anche denunciati per il possibile inconveniente capitatoli, visto che attualmente trattasi di area in teoria vietata alla balneazione ed allo stazionamento! Infatti, senza una necessaria ed adeguata attività preventiva e sanzionatoria quei “divieti” apposti nell’area del porto di Palese servono agli amministratori comunali baresi verosimilmente solo a mettersi apposto con la propria coscienza, ma soprattutto a sottrarre da eventuali responsabilità civile il Comune, nel caso in cui in quell’area e nell’antistante specchio d’acqua portuale, o sul molo, accadesse qualche grave incidente ai bagnanti trasgressori. Incidenti, che in passato sono anche capitati, – ricorda qualcuno – quando un bagnante è scivolato e si è fatto male. Qualcuno di questi è addirittura deceduto, avendo battuto il capo tra i pericolanti grossi massi di contenimento e protezione del molo stesso . “Questa è la realtà quotidiana di Palese e Santo Spirito – ha esclamato un residente con un quasi ironico sorriso – senza una propria Autonomia comunale!” Invece, con riferimento al tanto decantato ed incensato (dai media locali e nazionali) Primo cittadino barese, Decaro, da cui effettivamente dipende amministrativamente il territorio del “Municipio 5” di decentramento, lo stesso cittadino ha concluso esclamando: “Dietro la mistificante propaganda personale di ‘Sindaco più apprezzato d’Italia’ c’è sicuramente un vuoto gestionale incolmabile delle periferie baresi, oltre che – verosimilmente – ad una ragguardevole incapacità politico-amministrativa dell’esecutivo barese!”.E la descritta situazione del porto di Palese e del suo lungomare è sicuramente una conferma.

 

 

Giuseppe Palella


Pubblicato il 29 Agosto 2020

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