Cultura e Spettacoli

Novelle da teatro

Il senso del teatro è nel dna della scrittura di Pirandello, anche lontano dal palcoscenico. Moltissimi dei suoi racconti, vuoi per spontanea attitudine, vuoi perché pensati in termini di arte scenica ma sviluppati secondo le forme della novella perché ritenuti inadatti, si prestano a interessanti trasposizioni teatrali. E’ quanto studia di dimostrare Cristina Angiuli in un allestimento della compagnia Il Vello D’Oro, che è stato in cartellone al Duse sino all’ultime fine settimana. “La signora Frola e il signor Ponza, suo genero”, “La Patente”, “Il Pipistrello” e “Amicissimi” sono le quattro opere tratte da ‘Novelle per un anno’ di cui si compone ‘Il Pirandello novelliere’, un agile spettacolo che non nasconde fini didattici ; è infatti pensato per le scuole. Quanto detto sopra a proposito della naturale inclinazione delle novelle pirandelliane ad essere portate in scena, non vuol dire però che ciò sia operazione facile. A meno che non ci si voglia complicare la vita riscrivendo il testo (operazione tra l’altro insidiosa), l’unica è mediare fra quelle parole che si prestano senza fatica al palcoscenico (i dialoghi) e quelle altre che allo stesso palcoscenico sono estranee (il racconto in terza persona). Cristina Angiuli sceglie perciò di affidare l’opera di mediazione alla figura del Narratore. Un’ideale Autore, così, entra ed esce di scena raccordando scambi di parole che, isolati, non basterebbero a rendere lo sfuggente sentire pirandelliano. A suo agio nei panni del Narratore, Cristina Angiuli fa da efficace trait d’union fra Pirandello e interpreti : una maturata Monica Angiuli, il pimpante Davide De Marco e il ben disciplinato Giancarlo Ceglie. Una performance piacevole e gaia che ha incontrato l’incondizionato favore della platea. Discreti disegno luci e scelte musicali. Non lo stesso può dirsi di scene e soprattutto costumi. – Prossimo appuntamento al teatro di via Cotugno a partire da stasera : ‘Dandin, ovvero la giostra del becco’, commedia liberamente tratta dall’omonimo testo di Moliére. Regia Vito Latorre, scene e costumi Rossella Ramunni, luci/audio Gino Spadaro. Con Pinuccio Sinisi, il protagonista, sono in scena Cristina Angiuli, Daniele Bottalico, Maria Sole Casamassima, Vito Latorre, Mauro Milano e Lilia Pierno. La platea del Duse si prepari ad un George Dandin ben diverso da quello disegnato da Molière. Il protagonista è un uomo dell’era globale che per uno scherzo della macchina del tempo si ritrova nell’ipocrita Francia del Seicento, proprio quella che è oggetto degli strali del Maestro, nei panni del povero Dandin. Venendo dal futuro il malcapitato viaggiatore ritiene di poter affrontare le traversie del povero Dandin con la superiorità dello spirito moderno. Scoprirà che non è così.

Italo Interesse

 


Pubblicato il 6 Ottobre 2015

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