Cultura e Spettacoli

Positano… salvò Sofia

All’estero non è raro trovare piazze, vie e monumenti dedicati ad italiani. A Sofia, per esempio, di questi omaggi ne troviamo due. Uno a Garibaldi (una statua), l’altro a Vito Positano (una via). Fu quest’ultimo un pugliese. Nato a Noicattaro il 1° ottobre 1833 (oggi ricorre il 186esimo anniversario), Positano fece parte a lungo del corpo consolare. Cominciò venendo destinato a Trieste, prima di essere trasferito a Corfù, poi a Malta, Algeri e Istanbul. Il 5 luglio 1876 venne assegnato alla sede di Sofia, all’epoca sottomessa all’impero Ottomano. L’anno dopo Positano si trovò a fronteggiare una situazione pressoché disperata : Nel dicembre 1877, durante la guerra Russo-Turca, l’esercito dello Zar era prossimo a raggiungere Sofia. Vedendosi costretti alla ritirata, i Turchi avevano in animo di incendiare la città. Prima di procedere, però, e solo per ragioni squisitamente diplomatiche, invitarono i pochi corpi consolari rimasti ad abbandonare la città. Ma Vito Positano disse no. Trovato il sostegno del console francese e di quello austroungarico, convocò tutti gli altri rappresentanti diplomatici e, unitamente alle personalità più rappresentative della città, con una energica nota diplomatica si oppose allo scellerato disegno. Con astuzia diplomatica alluse nella nota al rischio di ritorsioni internazionali che la Turchia correva, nonché al personale danno d’immagine per il Gran Visir turco, Ibrahim Edhem Pascià. La sottesa minaccia ebbe effetto. Il Visir non confermò l’ordine di bruciare Sofia. Ugualmente, nel disordine delle ultime ore, alcuni reparti turchi sbandati disobbedirono dando vita a isolati incendi e atti di saccheggio. Se non si interveniva subito quei focolai potevano allargarsi e stringere la capitale in una morsa di fuoco. Vito Positano non si perse d’animo : Raccolti volontari, li divise in squadre che dislocò nei punti strategici. Fu così possibile non solo evitare il rogo ma pure scoraggiare gli ultimi reparti turchi da atti di saccheggio. Sofia era salva. L’arrivo delle truppe russe trovò una città prostrata ma ancora in vita, pronta a farsi carico di capitale della prima Bulgaria libera e indipendente. Riconoscente, il primo consiglio Municipale della città libera di Sofia nel 1879 gli conferì la cittadinanza onoraria. Positano ebbe poi la decorazione di ufficiale dell’Ordine di Sant’Anna di Russia, consegnatagli dal principe Dondukov a nome dello Zar. Ricevette inoltre encomi dal re d’Italia e dallo stesso sultano ottomano che gli conferì un’onorificenza. La carriera di Vito Positano continuò a Damasco. Di qui, nel 1882 fu inviato a Yokohama, in Giappone, dove si spense il 26 novembre 1886.  Noicattaro, gli ha dedicato la via del vecchio municipio. – Nell’immagine, il busto dedicato a Vito Positano nell’omonima via di Sofia.

Italo Interesse


Pubblicato il 1 Ottobre 2019

Articoli Correlati

Pulsante per tornare all'inizio