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S’è ristretto il fondo: cura dimagrante in vista per il personale regionale

 

Ribollono come e forse più intensamente di prima, le questioni concernenti il personale dipendente dell’Ente Regione che, come sempre, vengono rinviate di volta in volta dai nuovi fiduciari del gran capo di turno. Questi ultimi tre scelti direttamente da Emiliano, ma ancora troppo acerbi per decidere il da farsi. E così puntualmente si rimanda tutto o, più semplicemente, si aspettano tempi migliori e dopo essere state accantonate per anni, ora si decide di rinviare tutto nuovamente, mentre ai tavoli di concertazione amministratori e sindacalisti assodano poco e niente. Ci riferiamo – e ce ne siamo occupati abbondantemente su queste colonne nei giorni scorsi – alla riorganizzazione di uffici e servizi dell’Ente imposta anche da quest’ultimo presidente dopo che già Vendola aveva cercato di “rivoluzionare” tutto, nella burocrazia pugliese, ma anche al fondo destinato al personale. Un problema tornato anch’esso improvvisamente in primo piano dopo essere rimasto anch’esso all’angolo per anni, con diverse missive vergate dai rappresentanti sindacali. Sono state, infatti, proprio le maggiori sigle a indirizzare qualche tempo fa una breve, ma puntigliosa nota rivolta all’ex dirigente del Personale in cui i segretari aziendali riproponevano alla dottoressa Gattulli i punti da porre al tavolo della concertazione di via Celso Ulpiani. Si parlava dall’applicazione dei provvedimenti approvati dalla Giunta Regionale ben sei anni fa e rimasti, come detto, lettera morta. Delibere importanti (nn. 2970 e 2971) che riguardavano la riorganizzazione di uffici e servizi dell’Ente guidati dai 209 dirigenti pugliesi, che poi in realtà sono di fatto 150, se si sottraggono i cinquanta ‘ad interim’ e quelli esterni. Questi ultimi falcidiati ulteriormente col mancato rinnovo del contratto al dottor Annibale Elia, esperto dei ‘Bollenti Spiriti’ dell’ex assessore Minervini. Ma in cima ai problemi posti dai sindacati sono rimbalzati quei fondi che potrebbero riservare brutte sorprese, sottoposti a controllo con riferimento addirittura al 1994. Tutto questo senza scordare, si leggeva ancora nella nota spedita anche a Vendola, il “…continuo stillicidio del numero dei dirigenti e un preoccupante e proporzionale incremento di incarichi ‘ad interim’ in assenza di un piano assunzionale che tenga conto delle graduatorie ancora valide del concorso concluso nel 2009”. La vecchia giunta per tutta la sua durata ha ampliato a dismisura la platea dei funzionari Cat./D titolari di “Alta Professionalità” (circa 15mila euro annui in più in busta paga, oltre al 20% dell’indennità di risultato) e “Posizioni Organizzative” (con stipendi fino a 10/12mila euro in più) senza badare troppo a spese. Ma il “redde rationem” pare vicino, visto e considerato che quei fondi non sarebbero stati mai né formalmente istituiti e né, tanto meno, regolarmente gestiti dai diversi responsabili alla guida dei settori finanziario e risorse umane dell’Ente regionale, Gettando nel panico, adesso, quello “zoccolo duro” di dipendenti che, dopo i tempi del ‘terrore’ con le scampate retrocessioni e – subito dopo – quelli delle ‘vacche grasse’ con gli incarichi a pioggia. Perfino ai sindacalisti e segretari imboscati nei gruppi o negli uffici di presidenza che continuano a percepire mediamente dai 700/1.000 euro al mese in più nelle loro buste paga. In fibrillazione anche i dirigenti pugliesi, però, visto che da almeno tre anni ai tavoli si parla – ma si parla soltanto…- della turnazione nei rispettivi incarichi, in attesa che si risolva anche l’altra annosa questione degli esodi incentivati. All’orizzonte, quindi, una lunga serie di nodi –come si diceva all’inizio- da sciogliere, a partire dalla revisione del fondo-personale fin troppo abusato, costringendo a una profonda, quanto dolorosa revisione di incarichi e prebende: si parla di ridurre a 200/250 i funzionari nell’Ente ‘ambidestro’ voluto da Emiliano. E non tutti con OP o AP per una cura dimagrante che coinvolgerebbe i settori maggiormente esposti e chiacchierati, come Agricoltura e Turismo. Chi vivrà (….e resterà in servizio) vedrà…

 

Francesco De Martino   


Pubblicato il 23 Marzo 2016

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