Cronaca

“Si faccia chiarezza sulle assunzioni di Borzillo nei Consorzi di Bonifica”

Non si spengono le polemiche sulla nomina del forzista Alfredo Borzillo, arruolato da Emiliano a capo dei Consorzi di bonifica e anzi si rinfocolano dopo l’ultima interrogazione depositata, appunto, sull’operato del Commissario Borzillo. Fare chiarezza su alcune notizia trapelate attraverso la stampa che, nel dare atto dell’avvio di un’inchiesta per corruzione in cui sarebbe coinvolto il Commissario Unico del Consorzio di bonifica Sud Puglia Alfredo Borzillo, fanno riferimento all’assunzione di numerosi operai per soli dieci giorni. Ecco, dunque, l’oggetto dell’interrogazione <<urgente>> presentata dal consigliere del Movimento 5 Stelle Marco Galante al Presidente Emiliano e all’’assessore all’Agricoltura Di Gioia. “In particolare – ha spiegato il consigliere pentastellato – abbiamo appreso da alcuni organi di stampa dell’esistenza di indagini penali che coinvolgerebbero il dott. Borzillo “per aver favorito un appalto… in cambio di sostegno economico per l’ultima campagna elettorale” in occasione della sua candidatura alle recenti elezioni. In disparte tali circostanze, sulle quali farà chiarezza la magistratura, ciò che desta attenzione è l’esistenza di una delibera commissariale (la n. 529 del 26 ottobre 2017) con cui lo stesso Borzillo avrebbe autorizzato l’ assunzione di ben duecento operai a tempo determinato, per soli dieci giorni (dal 12 al 22 dicembre 2017) per un investimento pubblico di circa 200mila euro, ossia circa 1.000 euro per ogni lavoratore. La mia principale perplessità – prosegue Galante – risiede nel fatto che tali assunzioni siano avvenute in un periodo dell’anno in cui, per via delle piogge, le richieste d’acqua da parte degli agricoltori erano pressappoco nulle”. Nell’interrogazione si chiede di conoscere le effettive mansioni svolte  questi lavoratori, al fine di valutare la concreta utilità del lavoro svolto e se Emiliano ritenga opportuno proseguire il rapporto che vede il dott. Alfredo Borzillo Commissario Unico dei Consorzi di bonifica. “È importante – conclude Galante – ricevere quanto prima delle risposte in merito in relazione alle difficili condizioni finanziarie in cui versano i Consorzi di Bonifica, da cui deriva la necessità di garantirne il corretto funzionamento. Per questo chiediamo di verificare l’operato del Commissario che, come prevede il nostro ordinamento giuridico, deve essere efficace ed efficiente”. Ma adesso, al netto di qualunque strumentalizzazione politica, sarebbe quanto mai urgente e necessario fare una buona volta chiarezza per la tutela dei diritti di chi, nel nostro territorio, opera e lavora quotidianamente nel rispetto delle leggi. Vale la pena ricordare la battaglia delle cartelle di pagamento dei contributi ai consorzi di bonifica che adesso sono affidati all’ex segretario forzista barese, dopo che gli agricoltori pugliesi sono tornati a riceverle. Facendosi venire veri e propri travasi di bile, per la rabbia. Insomma, passano gli anni, ma le brutte abitudini si ripetono e i consorzi regionali pugliesi, per questa ulteriore gabella da pagare che si abbatte senza controlli su un settore già duramente provato dalla crisi, nonostante i contributi di bonifica siano stati dichiarati illegittimi da numerose sentenze, anche della Corte di Cassazione. Infatti i contributi di bonifica sono volontari e non obbligatori (e per questo l’invio di una cartella di pagamento è illegittima), nel caso in cui non vi siano effettivi servizi ricevuti dagli utenti (come nel caso dei consorzi di bonifica pugliesi), che vengono intimati a pagare solo per la colpa di essere proprietari di un immobile (terreno o fabbricato) sito nel comprensorio del Consorzio. Forse non tutti sanno che perfino la Corte di Cassazione ha già affermato nel 2009 che il contributo è dovuto solo da chi, nel’area del comprensorio del Consorzio, gode o godrà degli interventi realizzati dal Consorzio, e quest’ultimo dovrà comunque dimostrare comunque che le opere hanno prodotto “un incremento di valore dell’immobile, in diretto e specifico rapporto causale con le opere di bonifica (e con la loro manutenzione) e tale da tradursi in una qualità del fondo”. Non essendosi verificato nel caso dei consorzi della regione Puglia alcun intervento a favore dei territori interessati, le richieste di pagamento sarebbero illegittime, per cui coloro che le hanno ricevute potrebbero fare ricorso ed ottenerne l’annullamento, senza aspettare i rimedi ‘biblici’ proposti da amministratori e mezzemaniche regionali…

 

Antonio De Luigi

 


Pubblicato il 31 Marzo 2018

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