Cultura e Spettacoli

Stormi di uccelli infuriati

 

Rafael Spregelburd sceglie di riflettere sul senso  dell’apocalisse che striscia nella crisi del concetto di arte come nella babele linguistica dell’era globale o nella quotidianità rancorosa e sciocca di impiegatucci. Mette così mano ad una drammaturgia fratta in due atti unici raccordati da un intermezzo. Cosa rimarrà nel mondo post apocalittico? s’interroga. “Stormi di uccelli infuriati” si risponde. Di qui il titolo di un lavoro (‘Furia avicola’) coprodotto da CSS Teatro Stabile d’Innovazione del FVG/Fattore K e presentato sabato scorso al Kismet. Quella di ‘Furia Avicola’ è complessa e straripante drammaturgia della parola (tradotta da Manuela Cherubini). Specie nel primo atto e particolarmente nell’intermezzo quest’ansia verbosa va a scapito del gesto. Gesto che invece, e anche ben dosato, si prende la rivincita nella scoppiettante frazione conclusiva. Si parla molto in ‘Furia avicola’, sì che ai più sono parsi troppi cento minuti di spettacolo. Ma, ripensandoci, eventuali tagli avrebbero reso la drammaturgia di Spregelburd  specchio di un mondo, il nostro, nel quale anche la comunicazione verbale ha dell’ossessivo a fronte di un crescente e beffardo fraintendersi e allontanarsi? Tanta verbosità, peraltro, è funzionale all’espressione del tragicomico insito in questa inettitudine ad intendersi. Perché si  ride e anche parecchio in ‘Furia avicola’. Un riso amaro,  tanta è la rabbia di sopraffarsi a parole che equivalgono a legnate. Nel lineare impianto scenico si muovono con energia e duttilità i bravi Rita Brutt, Fabrizio Lombardo, Laura Nardi, Deniz Ozdogan e Amandio Pinheiro. La regia di Spregelburd e della Cherubini gestisce bene movimenti ariosi e ‘colori’ da ring . Video di Igor Renzetti, immagini di Ale Sordi. – Prossimo appuntamento al teatro di Strada San Giorgio, sabato 10 e domenica 11 gennaio. In cartellone, ‘Vocazione’ (compagnia la Corte Ospitale), un lavoro scritto e diretto da Danio Manfredini e interpretato dallo stesso autore con  Vincenzo Del Prete. ‘Vocazione’ è il viaggio di un artista di teatro fra le paure, le certezze e i sogni legati alla pratica di questo singolare mestiere. Tale viaggio si svolge attraversando frammenti di drammaturgia (altrui e personale) ognuno dei quali è occasione per riflettere sul valore sul significato, oggi, della figura del teatrante. Questa figura tanto controversa e che nel nostro arido presente può anche sembrare “inutile, non necessaria… in disuso”. Manfredini però sa come farsi coraggio : “Fosse anche, come si dice, che il teatro è destinato a sparire, sarebbe comunque un privilegio dare luce al tramonto”.

Italo Interesse

 


Pubblicato il 24 Dicembre 2014

Articoli Correlati

Pulsante per tornare all'inizio