Cultura e Spettacoli

Il cinema non si ferma

Si continua a Nardò a girare ‘Sei mai stata sulla luna?’, un film di Paolo Genovese interpretato da Raul Bova. Nelle illusioni di elementi della malavita locale quelle riprese avrebbero dovuto essere interrotte, non avendo la produzione pagato il preteso pizzo (50mila euro). Sono bastate la pronta denuncia all’Autorità e le prove video raccolte per mezzo di una videocamera di sorveglianza per neutralizzare gli estorsori. Che ciò serva come monito contro un costume che sta prendendo piede. La Puglia è sempre più appetita dai cineasti. Qualche volta a scendere da noi sono le grosse produzioni e quando la mala sente odore di soldi… L’episodio di Nardò se da un lato rassicura, dall’altro instilla un dubbio : Quanti film sono stati girati in Puglia al prezzo di un’estorsione?… Un set non è diverso da un cantiere edile. Se si taglieggiano i costruttori mentre tirano su un palazzo perché non fare lo stesso giochino con una troupe cinematografica?… In questo genere di cose pochi hanno il coraggio di rivolgersi alle forze dell’ordine. Pagano (magari dopo aver mercanteggiato sulla cifra) e tacciono. Ma c’è pure chi, disgustato, fa fagotto, si sposta altrove a continuare il lavoro. In Puglia è successo. Era il 2008 ed eravamo a Taranto, dove Lina Wertmüller stava girando tra i vicoli del borgo antico ‘Mannaggia alla miseria’. Anche qui la mala si presentava con una richiesta estorsiva. Indignati e unanimi, la Wertmüller e compagni abbandonavano Taranto alla volta di Brindisi, dove poi il film venne proseguito senza intoppi, malgrado le insistenze del Prefetto e del Questore della città. Un bel gesto quello della regista romana, per il fatto di aver gridato no alla malavita e ancora sì alla Puglia (oltre che a Brindisi alcune scene vennero girate a Martina Franca). Un gesto coerente con lo spirito del film. ‘Mannaggia alla miseria’ racconta la storia di Antonio, Chicchino e Marina, trentenni ingegnosi che, di ritorno dal Bangladesh decidono di realizzare a Napoli il sistema del microcredito ideato proprio in Bangladesh dal banchiere dei poveri Muhammad Yunus. Il sistema consente alla povera gente di intraprendere un’attività in proprio emancipandosi dai datori di lavoro disonesti e ponendosi in conflitto con le regole della camorra. Il film si conclude con le immagini di repertorio di Muhammad Yunus che ritira il Premio Nobel per la pace nel 2006… E adesso aspettiamoci un film che celebri il gesto della Wertmüller. Servirà ad insegnare qualcosa ? Un vecchio detto raccomanda di non lavare mai la testa all’asino giacché così si sprecano solo acqua e sapone.

Italo Interesse


Pubblicato il 24 Dicembre 2014

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