Cronaca

Trattamenti di favore a politici sugli allacciamenti del gas?

Non c’è soltanto qualche componente della giunta Emiliano, o consigliere della sua maggioranza,  ad aver usufruito, da utente, di un occhio di riguardo nella somministrazione di gas da parte dell’Azienda comunale che si occupano di metano, l’Amgas srl. Infatti, anche per l’allaccio  alla rete cittadina di distribuzione del metano, che però è di competenza dell’Azienda comunale capofila nel settore, l’Amgas spa, potrebbero essersi verificati trattamenti di favore a soggetti impegnati politicamente, sia pure a livelli più bassi, come quello circoscrizionale, purché dell’area di maggioranza che amministra il Comune di Bari e, più in particolare, dello stesso partito, il Pd, del sindaco Michele Emiliano. Ed è questo il sospetto che sorge a molti cittadini di Palese quando vengono a conoscenza di un paradossale contenzioso apertosi tra l’Amgas spa ed un utente locale di vico VII di corso Vittorio Emanuele. Ma veniamo ai fatti. Nella prima decade di luglio del 2007 i proprietari di un fabbricato ubicato nel predetto vico, al fine di ottenere l’allaccio alla rete del gas metano, presentavano istanza all’Amgas spa. Però, la suddetta Azienda comunale di distribuzione del gas costrinse gli interessati a far realizzare a proprie spese una parte della condotta stradale attualmente esistente nel vico, poiché il predetto apparteneva al patrimonio comunale per una lunghezza di circa 70 metri e per la parte antistante l’immobile dei richiedenti l’allaccio risultava di natura privata e, quindi, dei frontisti ivi allocati. Infatti, per tale motivo, gli interessati dovettero effettuare un esborso complessivo di circa 4.500 Euro, di cui la voce di spesa più cospicua riguardava proprio i lavori di costruzione del tronco stradale privato, che si doveva connettere con quello esistente sul tratto pubblico di vico VII. Sta di fatto che successivamente, nella primavera del 2011, l’utente Amgas, che nel 2007 erano stati costretti a realizzare a proprie spese la condotta di adduzione della parte stradale privata, apprendeva che la stessa Amgas spa, al fine di consentire l’allacciamento alla rete del gas al proprietario di un altro immobile realizzato nella parte finale e superiore del medesimo vico, e quindi ricadente ugualmente nella parte privata del vico, provvedeva direttamente, a proprie spese, ad eseguire i lavori di costruzione dell’ulteriore tratto di condotta stradale per poter consentire al nuovo utente di allacciarsi. Quest’ultimo, infatti, otteneva l’allaccio senza alcun onere aggiuntivo, oltre quelli di carattere generale, e per giunta beneficiando parzialmente anche della conduttura eseguita nel 2007 a totale carico del frontista, nonché primo richiedente l’allaccio per l’immobile allocato nella parte privata del vico. In altri termini, l’Amgas spa, per due identiche problematiche di allaccio, ha assunto un comportamento a dir poco discriminatorio, poiché per la valutazione di una medesima questione ha adottato, come suole dirsi, due pesi e due misure. Nei confronti del primo richiedente il tratto del vico ove ricadeva il fabbricato era da considerarsi privato, con la conseguenza che gli oneri di allaccio alla rete del gas sono stati posti totalmente a carico dell’utente interessato ad allacciarsi. Poi, come d’incanto, nel 2011 quel medesimo tratto del vico veniva considerato pubblico, cosicché il frontista veniva esonerato dal pagamento degli oneri relativi alla costruzione del tronco stradale di distribuzione del gas metano ricadente nel medesimo tratto di strada. E, quindi, accollandosi l’Amgas spa il costo economico complessivo dell’opera necessaria all’allaccio dell’utenza sopravvenuta nel 2011. Stando così i fatti, nel 2012 l’incresciosa e paradossale vicenda è sfociata in un ineludibile contenzioso giudiziale tra l’utente allacciatosi nel 2007 e l’Amgas spa che, nonostante il clamoroso  dualismo comportamentale, è restia a rifondere al ricorrente la somma a suo tempo percepita per la costruzione del tronco nella parte privata. Ma, alla luce di ciò, ancor più assurdo ed incomprensibile appare il comportamento dell’Azienda comunale distributrice del gas metano, perché – secondo qualche bene informato – se è effettivamente fondata la ragione del diniego alla restituzione delle somme versante nel 2007 da parte del ricorrente, come mai ora non chiede al successivo utente, allacciato nel 2011, di rimediare all’errore con la richiesta di integrazione degli oneri a suo carico? E proprio su questo interrogativo, i dubbi e le illazioni di molti palesini, che sono a conoscenza della paradossale vicenda, non mancano. Infatti, l’utente beneficiario dell’allacciamento senza oneri aggiuntivi risulta essere il padre di un noto esponente locale del Pd, che nel 2009 è risultato il consigliere più suffragato alla Circoscrizione di Palese-Santo Spirito. Ma è da sperare che ciò, in questa strana e paradossale vicenda, sia solo una spiacevole coincidenza.        

Giuseppe Palella


Pubblicato il 16 Gennaio 2014

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