Cronaca

Vertenza Bosch: esuberi, minaccia da scongiurare

Vertenza Bosch di Bari, tremano ancora oltre seicento lavoratori, o almeno una buona parte di loro con la spada di Damocle sempre pendente dei tagli di personale minacciati dall’azienda-madre. Ora con una nota nero su bianco è stato il consigliere pugliese Damascelli (Forza Italia) a riaprire la ferita ancora aperta all’interno della Zona Industriale del capoluogo. “Seicentoventi dipendenti rischiano di restare senza lavoro, un vero e proprio dramma sociale che la Regione Puglia ha l’obbligo di affrontare con la massima attenzione. La situazione dello stabilimento Bosch di Bari va seguita passo dopo passo e va profuso ogni sforzo per scongiurare gli esuberi annunciati. Per questo ho depositato una richiesta di audizione in Commissione Sviluppo Economico dei vertici aziendali, dell’assessore regionale allo Sviluppo economico e del presidente della ‘Task Force’ per l’Occupazione della Regione. L’annunciata riconversione della Bosch -continua il consigliere forzista – necessita di un piano industriale chiaro e dettagliato, che non può prescindere dalla salvaguardia dei posti di lavoro attraverso un processo di reindustrializzazione consequenziale all’obiettivo di azzerare gli esuberi. Tra l’altro vorremmo capire perché, nonostante diversi dipendenti abbiano aderito alla mobilità volontaria, il numero degli esuberi resti sostanzialmente invariato””. In realtà meno di un mese fa e precisamente il 28 novembre scorso, in concomitanza con uno sciopero totale dei dipendenti della fabbrica barese, si è tenuto al Ministero dello Sviluppo Economico un tavolo di crisi con i vertici Bosch, al quale ha preso parte anche il presidente della Task Force sull’occupazione in rappresentanza della Regione Puglia. Dall’incontro, però, non risulta siano emerse novità rispetto al tavolo riunito cinque mesi addietro, il 27 giugno di quest’anno, se non la conferma ufficiale dei seicentoventi esuberi annunciati entro il 2022. Il Governo regionale, che ha messo a disposizione risorse per la formazione del personale e le innovazioni produttive a condizione che venga attuato un piano di ristrutturazione industriale che azzeri gli esuberi, deve attivarsi affinché l’azienda tedesca eviti il taglio di un terzo del personale entro i prossimi tre anni. “”In Commissione chiederemo -la conclusione di Damascelli – di avere un quadro preciso della situazione, mettendo insieme le posizioni degli interlocutori convocati. Chiederemo soluzioni concrete perché parliamo di centinaia di famiglie che vivono un periodo di grande preoccupazione. Dobbiamo mettercela tutta per dare un significato vero alla Politica, che non può che essere quello di dare risposte e risolvere i problemi della comunità. La Giunta regionale si dimostri sensibile e operativa””. Ora non resta che sperare in una risposta rapida, ma soprattutto incisiva degli organi politici e amministrativi dell’Ente.

Francesco De Martino


Pubblicato il 17 Dicembre 2019

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