Cultura e Spettacoli

Viola in scena? Piuttosto la fame

A teatro la scaramanzia è di casa :  Il copione non deve toccare terra, vietato fischiare in camerino, l’unico augurio accettato è ‘merda’… E poi c’è la faccenda del colore. In Italia porta male il viola, in Francia il verde, in Spagna il giallo. Per comprendere le ragioni di questa disparità cromatica bisogna tornare  indietro ad una sera di 243 anni fa. Il 17 febbraio 1763, a Parigi, moriva Jean-Baptiste Poquelin, in arte Moliére.  Il Maestro morì nel suo letto, benché la vulgata più diffusa voglia che si sia spento recitando ne ‘Il malato immaginario’. Risponde solo a verità il fatto che Molière vestisse i panni di Argante. Panni che nella circostanza (la quarta replica) gli stavano particolarmente stretti. Molière, da tempo ammalato di tubercolosi, era andato in scena stringendo i denti. “Vedo bene che devo abbandonare la partita. – aveva confessato alcuni giorni prima – Non posso più reggere dolori e angustie che non mi danno un istante di tregua”. Ma gli spiaceva “privare del guadagno cinquanta poveri lavoratori che non hanno che l’incasso per vivere”. In scena ebbe un attacco di tosse convulsa che mascherò con una risata fuori copione. Con uno sforzo supremo portò a termine lo spettacolo. Calato il sipario, lo portarono a casa tenendolo seduto sulla stessa poltrona di scena. Lo misero subito a letto. La tosse raddoppiò di violenza. Nello sforzo una vena gli si ruppe. Molière si spense in uno sbocco di sangue. Quattro giorni dopo, eccezionalmente e per intervento del Re presso l’arcivescovo di Parigi, la salma del Maestro veniva tumulata nel cimitero di San Giuseppe al termine di funerali celebrati di notte, senza concorso di pubblico e in assenza di sacerdoti (i guitti, perché scomunicati, non avevano diritto ad essere seppelliti in terra consacrata). Si ignora che fine abbia fatto il costume di scena di Molière. E’ rimasta però memoria del colore della vestaglia di Arpagone : viola secondo alcune fonti, verde e/o giallo secondo altre. Di qui il differente modo di prendere le distanze da un colore ritenuto nefasto. In Italia, dicevamo, è aborrito il viola, ma si ritiene anche per un’altra ragione : il viola è il colore dei paramenti sacri usati durante la Quaresima, periodo nel quale anticamente era vietato qualsiasi tipo di rappresentazione teatrale tenuta in pubblico ; non potendo mangiare in quei giorni, i guitti maturarono un’avversione feroce verso quel colore, avversione che più avanti evolse in tradizione scaramantica. Una piccola appendice, ora : Perché i teatranti poco prima che si schiuda il sipario si sussurrano reciprocamente ‘merda’? In tempi in cui si viaggiava su carrozze tirate da cavalli la presenza di molti escrementi equini davanti ad un teatro suggeriva l’idea di un pubblico numeroso e perciò di incassi sostanziosi. – Nell’immagine, Molière nei panni di Cesare ne ‘La morte di Pompeo’ ritratto da Micolas Mignard (1658).

Italo Interesse

 


Pubblicato il 17 Febbraio 2016

Articoli Correlati

Pulsante per tornare all'inizio