Cultura e Spettacoli

Passaggi segreti, verità e leggende

Quanti luoghi comuni a proposito di castelli. Là dove non si può parlare di epici assedi ed espugnazioni, di feudatari e signori passati alla storia, si attinge dal capace serbatoio dei luoghi comuni : i fantasmi, il trabocchetto, la stanza delle torture, la stanza murata e infine l’immancabile passaggio segreto…. Su nessuno come quest’ultimo elemento hanno ricamato romanzieri e cineasti. Certo, non a sproposito. I passaggi segreti pensati in caso d’assedio per fughe, approvvigionamenti o sortite difensive appartengono alla storia documentata. Non è detto però che ogni castello o fortilizio ne sia fornito. La costruzione di queste gallerie, faticosissima con i rudimentali mezzi del passato, era pensabile solo dove le caratteristiche del territorio lo consentivano, come ad esempio la presenza di grotte nel sottosuolo ; sappiamo che per mezzo di cunicoli naturali è possibile viaggiare d’ipogeo in ipogeo fino a tornare all’aperto attraverso la condotta di un inghiottito a chilometri di distanza. Per via del carsismo la Puglia dei castelli si presta ai passaggi segreti. Dal castello di Bari si può raggiungere la Cattedrale e dal castello di Oria – stando a quanto sostengono gli ultimi anziani di quella città – si raggiungono Latiano e San Vito dei Normanni. Curiosamente, gli anziani di Mesagne affermano che, sempre tramite un tunnel, il castello della loro città si collega col sotterraneo di una chiesa di San Vito dei Normanni…. Consideriamo ora il caso della galleria che parte dai sotterranei della Torre Normanna di Canneto e che sbucherebbe in piena campagna in direzione Acquaviva. Qualcuno parla di un tunnel lungo due chilometri e così ampio da consentire il transito di una carrozza. Ma per quanto di cerchi, non si troverà da nessuna parte immagini di questo passaggio segreto. Chiacchiere? Eppure c’è chi afferma di averlo percorso, privilegio oggi definitivamente vietato dallo sviluppo edilizio (il tracciato del tunnel sarebbe stato cancellato dagli scavi delle nuove costruzioni). E’ però strano che di un’opera così imponente sia rimasta traccia solo a livello di diceria locale. Possibile che non si sia conservata memoria nemmeno del punto in cui questo tunnel sbucava in campagna? A meno che il tunnel avesse termine nei sotterranei di altra costruzione, la quale a questo punto potrebbe essere la Casina di San Cataldo nell’agro di Adelfia… Di sicuro la torre normanna di Canneto aveva rilevante funzione militare. Perché quella torre è solo l’ultimo avanzo di un castello medievale fatto costruire dal nobile napoletano Alfonso Balbiano tra il 1147 e il 1153 quando costui ottenne la baronia di Canneto. E doveva trattarsi di un castello imponente se solo quella torre misura 19 metri. Ma allora un passaggio segreto ci può stare… Il cane si morde la coda

 

Italo Interesse

 

 


Pubblicato il 13 Dicembre 2018

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