Cronaca

Agorà con i cittadini: dal Comune ai Municipi di Bari, cosa ci aspetta?

I portavoce del MoVimento 5 Stelle al Comune ed ai Municipi di Bari incontrano la cittadinanza domenica 30 novembre, alle ore 10:00 al Country Club (strada S.Caterina 18/G, uscita n.9 ss16) per informare la cittadinanza su quanto sta accadendo nei vari livelli istituzionali. “Sarà – dichiarano i portavoce M5S al Comune e ai Municipi – un momento di confronto, d’informazione e di condivisione con i cittadini. I baresi devono sapere che il ruolo del MoVimento in Comune e nei Municipi non è quello di ricevere una delega in bianco, ma di portare direttamente la voce dei problemi e delle proposte di tutti. Ecco perché ci attendiamo molta partecipazione – concludono – per lavorare insieme per un futuro diverso e migliore!”  Punto di partenza uno dei punti focali del programma di sindaci vecchi e nuovi, a Bari, e cioè quello del decentramento amministrativo, dalla ‘task-force’ dei comitati di Bari per il Decentramento, fino alla pesante contraddittorietà della deliberazione di Giunta comunale con la quale si “ritoccavano” le funzioni proprie già definite nel Regolamento vigente in materia. Infatti, con l´inserimento di un nuovo articolo, ormai il “famigerato” art. 10 bis, si prevedeva che l´operatività delle funzioni proprie, peraltro in regime di concorrenza tra circoscrizioni e comune, si attuasse solo dopo che la Giunta comunale avesse verificato la definizione del personale tecnico e amministrativo occorrente e le risorse finanziarie utili per l´esercizio delle funzioni attribuite ai nuivi municiapi. Quest’artificio amministrativo, si capisce, aveva l´evidente scopo di sanare la mancata applicazione dell´art. 63 del Regolamento sul Decentramento amministrativo che sin dal 4 maggio 2006 (data di approvazione dello stesso Regolamento) aveva previsto che il consiglio comunale entro tempi prestabiliti avrebbe dovuto deliberare nel merito per dare esecutività alle funzioni proprie inserite nello stesso Regolamento e restate sino a oggi sulla carta. Dopo che la delibera di Giunta ha ricevuto i pareri obbligatori dei consigli circoscrizionali e della commissione comunale competente e con la successiva nuova presa d´atto della stessa Giunta, avvenuta in assenza dell´Assessore al ramo proponente, ha condotto solo a una suddivisione geografica della Città Metropolitana. Se si considera che sin dal 2004 nei programmi attuativi dell´Amministrazione comunale di Bari si era assegnata priorità all´attuazione del Decentramento amministrativo a Bari, l´inadempienza amministrativa che nel tempo si è verificata assume del grottesco, e la dice lunga sulla considerazione che ha il “comune centrale” del Decentramento. Le circoscrizioni in tale condizioni hanno operato al pari di organismi decentrati consultivi e privi di incidenza politica disattendo, pertanto, le aspettative di quanti pensavano di vedere risolti i problemi dei singoli territori per migliorare la qualità della vita e l´attivazione concreta delle attività in materia dei servizi sociali per far fronte ai bisogni delle Persone in difficoltà. La mancata attribuzione delle funzioni proprie, pur previste dal Regolamento in materia, ha determinato uno sperpero di denaro pubblico e uno spreco rispetto alle finalità e agli obiettivi assegnati ai consigli circoscrizionali. “”Quello che è venuto a mancare è stata una presa di coscienza collettiva delle circoscrizioni per richiedere al “comune centrale” il rispetto delle Leggi, Statuto e Regolamento in materia. Le poche voci che si sono elevate dai consigli circoscrizionali si sono infrante contro il muro invalicabile dell´ostracismo di chi ha mostrato di avere una visione anacronistica e retriva della gestione della cosa pubblica. Non è un caso se le periferie cittadine e in particolare le ex-frazioni hanno messo in mora il “comune centrale” di Bari sino a richiedere di costituirsi in comuni autonomi”, ripete Tonino Gadaleta, coordinatore barese del Comitato per i Municipi. Insomma, gli amministratori comunali nella vicenda del Decentramento amministrativo hanno mostrano di avere come minimo cecità politica, per non dire altro.

Nebbia anche attorno alla Città Metropolitana

Infatti, sfugge alla riflessione politica che come è organizzato il comune nei suoi apparati burocratici connessi ai soggetti politici istituzionali è incapace di dare risposte ai tanti quesiti posti dalla cittadinanza con conseguente credibilità ridotta al lumicino. Molti problemi sarebbero stati risolti se soltanto si fosse attuato il Tuel in tema di Riforma delle autonomie locali (267/2000) dove sono previste per i comuni con popolazione superiore ai 300.000 abitanti, forme più accentuate di autonomia con funzioni e organi dei comuni di pari popolazione (art. 17 punto 5). Nel Regolamento comunale sul Decentramento amministrativo (approvato nel maggio del 2006 e sotto la spinta di una sentenza del Tar, tra l´altro) è fatto esplicito riferimento al Tuel ma è rimasto tutto solo sulla carta. L´Amministrazione Emiliano, invece di agevolare il processo di avvicinamento dei Cittadini verso le Istituzioni, per Gadaleta ha nei fatti boicottato il decentramento delle funzioni “lasciando” nei territori circoscrizioni politicamente asettiche e ininfluenti, ormai anch´esse in forte declino insieme ad un comune che come si rappresenta è obsoleto e non ha più le caratteristiche fondamentali sul piano istituzionale per essere di servizio alla collettività. La “macchina comunale” attraverso assessorati chiave come quelli dell´Urbanistica e dei LL.PP. invece di progettare il riuso del territorio promuove le grandi opere che alimentano esclusivamente lo spostamento di grandi capitali anche pubblici per il profitto di pochi palazzinari e che certamente nel tempo procureranno non migliorie che elevino il livello della qualità della vita, ma soltanto danni collettivi. L´Area metropolitana di Bari che non c´è perché non è stata definita, e certamente non è un piano di interventi strategico a determinarla se non il contrario, qualcosa non quadra. Il Piano Strategico di Area vasta “Metropoli di Terra di Bari” è riferito a un´Area di intervento di 31 comuni di cui il comune di Bari è capofila, Area che per legge non può essere definita Area Metropolitana perché il processo costitutivo non è stato mai avviato. Sono i comuni metropolitani che devono determinare l´Area  metropolitana vasta compresi quantomeno negli attuali confini della Provincia di Bari e della BAT in cui  il livello istituzionale di riferimento è della Città metropolitana (art. 114 Cost.) che dovrà sovraintendere ai Piani strategici anche quelli già operativi per evitare che la gestione del territorio venga lasciata nelle mani delle potenti lobbies di cemento e mattoni. Su questo si è in nettissimo ritardo. Nella visione dell´Area metropolitana vasta si identificano i comuni metropolitani e senza intaccare minimamente la Storia e le tradizioni culturali delle Città, compreso quella di Bari capoluogo di Regione che deve articolarsi in Municipi metropolitani con organi e funzioni dei comuni aventi pari popolazione. Nella prima fase di attuazione I Municipi inizierebbero a gestire le funzioni attribuite lasciando agli assessorati comunali compiti di coordinamento sino allo scioglimento nella Città metropolitana. eliminando di fatto duplicazioni e sovrapposizioni di uffici e competenze. E´ nel disegno strategico costituzionale che individua nella Città metropolitana il livello istituzionale di riferimento con conseguente abolizione delle Provincia  e delle circoscrizioni, che ci si dovrà impegnare come cittadinanza attiva per realizzare a Bari un visione moderna e partecipata dell´azione amministrativa con l´istituzione dei Municipi metropolitani nella prospettiva dell´Area metropolitana vasta, peraltro già previsti nel Regolamento vigente sul Decentramento amministrativo (art. 63 bis) con delibera approvata dal consiglio comunale di Bari sin dal lontano 4 maggio 2006. Ma i fatti dimostrano come sia inadempiente il “comune centrale” di Bari anche su un tema fondante com’è il decentramento amministrativo, tanto per cambiare, anche perché non serve direttamente a foraggiare nomine in commissioni varie, incarichi e  prebende….

 

Francesco De Martino

 

 


Pubblicato il 29 Novembre 2014

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