Cronaca

Alla Regione servono forze fresche e a mare i vecchi dipendenti

“Continua senza soluzioni di continuità il silenzio di tomba del Governo regionale e della sua maggioranza sulla sorte dei dipendenti retrocedendi, alimentando il sospetto che l´assurda punizione che incombe su di loro non sia del tutto sgradita a chi sta continuando ad assumere a più non posso e con qualsiasi mezzo, salvo quelli dei pubblici concorsi aperti a tutti”, attacca a testa bassa il consigliere regionale Lucio Tarquinio. Il quale se la prende anche con una dichiarazione dell´Assessore pugliese ai Trasporti Guglielmo Minervini, dichiarazione dalla quale si evinceva che i dipendenti in questione, che alimentano da lustri la macchina regionale non siano dotati di adeguate professionalità. Con ciò facendo immaginare che non dispiaccia poterli degradare, visto anche che Minervini non fa altro che sostituirli, senza soverchi formalismi e non senza copiosi interessi. “Avendo reiteratamente quanto inutilmente provato a suonare la sveglia, non mancando di formulare anche precise domande e richieste rimaste tutte sistematicamente senza risposta, mi vedo costretto a rinnovarle ancora una volta”, riattacca Tarquinio. Che torna a chiedere se tutti i partecipanti al Concorso annullato dalla Corte Costituzionale sono oggetto di procedura di retrocessione, ivi compresi dirigenti divenuti tali grazie al superamento di quel Concorso, dipendenti trasferiti ad altre Amministrazioni e pensionati che godono del trattamento di quiescenza di cui alla qualifica acquisita allora. E, se no, perché. Ma Tarquinio torna a domandare ai vertici regionali pugliesi se la retrocessione di quei dipendenti non debba comportare anche quelle che, con analoghi concorsi, hanno avuto accesso ad altre categorie per il conseguente assestamento degli organici rimodulati. Insomma, il consigliere d’Opposizione ritiene che l’Ente Regionale abbia il diritto ed il dovere, per esempio attingendo ad una sempre più consolidata giurisprudenza, di rimediare per conto proprio a una vicenda che rischia di provocarle danni gravissimi, per non parlare delle sofferenze che sta infliggendo a suoi servitori. Per quanto concerne quel che può fare il Parlamento, Tarquinio invita i Presidenti della Regione e del Consiglio regionale a convocare intorno ad un tavolo i parlamentari pugliesi, non limitandosi ad inviar loro note scritte che rischiano di restare intonse. Intanto, è tempo che cessi questa congiura del silenzio e dell´inazione.
E i sindacati aziendali parlano di ‘famiglie’ di dirigenti
Nel frattempo anche i sindacati aziendali alzano il tiro di sbarramento dopo aver abbandonato la ‘cabina di regia’ parlando addirittura di ‘famiglie’ di dirigenti, all’interno della stessa Regione Puglia. Il riferimento nemmeno troppo velato sulla bocca di tutti è alla dottoressa Antonella Bisceglia (figlia d’un dirigente ministeriale della Guardia Forestale) che vanta in servizio marito a cognata, entrambi vincitori dell’ultima infornata di concorsi per dirigenti. E la Bisceglia, appena rientrata in Regione dopo un lungo periodo d’assenza giustificata, ha mantenuto il suo servizio più altri due ‘ad interim’, a conferma che il roboante piano ‘Gaia’ dell’ex assessore al Personale Minervini serve solo a clonare uffici e servizi ogni sei mesi. Si parla d’uffici e servizi dai nomi pomposi e allo stesso tempo astrusi, dalle competenze assolutamente sconosciute perfino agli stessi dipendenti. Servizi con in mezzo quasi sempre parole come energia, sviluppo, reti, infrastrutture, ricerca eccetera con tantissime politiche e progettazioni dai nomi più accattivanti, strani e  fantasiosi. Sfondi e parole che in fondo servono a giustificare l’assunzione di undici dirigenti su ventinove uffici dirigenziali dichiarati vacanti dagli amministratori. Insomma, stringi stringi a questi nuovi dirigenti ogni scusa è buona per dichiarare la necessità di funzionari esterni di Cat- D da assumere tramite ‘short lit’ con selezioni (colloqui e titoli) ‘intuitu personae’. I piu’ scafati le chiamano senza troppi peli sulla lingua ‘selezioni amicali’, con tanti saluti a centinaia di vecchi funzionari che possono tranquillamente retrocedere alle posizioni che avevano nel 1999-2000 grazie ad un’amministrazione che sui sta dimostrando sempre più ‘matrigna’ coi suoi figli e figliastri tra dipendenti nuovi e vecchi. Questi ultimi, purtroppo, con la prospettiva di aver ben poco da festeggiare sotto l’albero di Natale, tra un mese esatto, con la prima, storica retrocessione di massa riguardante un ente pubblico…
 
Francesco De Martino
 
 
 
 
 
 
 
 
 


Pubblicato il 24 Novembre 2011

Articoli Correlati

Pulsante per tornare all'inizio