Cronaca

Altro che vigili del fuoco ‘eroi’: ecco gli aumenti in busta paga

Costretti a tornare in piazza i vigili del fuoco ‘eroi’ dei nostri tempi, come e talvolta più dei camici bianchi al tempo del Covid-19. E tornano in piazza per portare all’attenzione della opinione pubblica una serie di punti e problematiche che si sono venute a creare negli ultimi periodi, come scrivono agli organi di stampa. E dunque mercoledì prossimo, 22 luglio, le divise marrone e i loro rappresentanti sindacali saranno al sit-in organizzato, appunto, da rappresentanze Sindacali nel cuore della Capitale, a Piazza Montecitorio. E quella serie di punti di cui sopra, dei quali vorrebbero discutere e ridiscutere con gli organi preposti, nella speranza di trovare rimedio o, perlomeno, un compromesso? Andiamo per ordine: punto primo, modifica dei cinque anni di permanenza di prima assegnazione dei vigili del fuoco (Legge introdotta nel 2018 e penalizzante per parte del personale facente parte del medesimo Concorso) e punto secondo valorizzazione e non equiparazione dei Vigili del Fuoco, con le attuali tabelle proposte dall’amministrazione che risultano favorire principalmente grandi cariche (funzionari, gran commis e dirigenti), mentre sono gratificanti come un pugno nello stomaco, per chi realmente garantisce il primo soccorso tecnico urgente. Parliamo di vigili del fuoco impegnati in prima linea che percepiranno aumenti di 13 euro (lorde!!) mensili, contro le 700 euro – sempre lorde – mensili per livelli dirigenziali. L’ultima legge finanziaria, difatti, stanziava risorse aggiuntive per la valorizzazione del Corpo nazionale dei vigili del fuoco pari a 165 milioni di euro nel triennio. I pentastellati, al fine di rendere esigibili queste risorse, avevano presentato e ripresentato emendamenti al disegno di legge “Rilancio”, rivolto a ripartire all’interno dei tabellari stipendiali queste risorse. Ma l’emendamento, per ben due volte, è stato bloccato dalla Lega. Eppure, al di là delle dispute politiche, resta una busta paga mensile della parte più giovane del Corpo, quella maggiormente esposta ai rischi personali, da vergognarsi: tredici euro, contro gli oltre trecento che spetteranno agli ufficiali dello stesso Corpo. Non solo, ma per i dirigenti vengono aumentati di ben dieci volte il fondo di produttività (da 500 mila euro a 5,3 milioni nel 2022) e i fondi rischio, posizione e risultato (da 133 mila euro a 1,3 milioni). Inutile dire che aumentare ‘dignitosamente’ lo stipendio dei Vigili del Fuoco era atto dovuto, a beneficio di chi mette a rischio la propria vita per la comunità. Bisogna anche dire che in un passato non lontano i Vigili del Fuoco hanno avuto aumenti in busta paga da 100 euro e con meno della metà delle risorse attualmente disponibili. Nel ‘cajeur de doleance’ della vertenza condotta dai Vvf bisognerebbe prevedere infine la possibilità di ottenere una maggiorazione di sei scatti sulla base pensionabile, come avviene per gli altri Corpi dello stato. <<In fin dei conti chi rischia la vita ogni giorno, e rende grande il corpo nazionale siamo noi vigili operativi che non ci tiriamo indietro di fronte a nessun pericolo, sempre e comunque a servizio dei cittadini>>, taglia corto un vigile barese che mercoledì prossimo sarà a Piazza Montecitorio per far valere i propri diritti e che ne ha viste tante, nel corso della sua carriera. Ed ora si sente maltrattato, umiliato per quell’aumento stipendiale, senza tenere nel debito conto le funzioni ‘salvavita’ svolte sul campo. Così va il mondo.

 

Francesco De Martino


Pubblicato il 16 Luglio 2020

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