Cultura e Spettacoli

Ariete Puglia: per la causa dei migranti

E’ noto che nel parco del Vittoriale degli Italiani spicca la prua di una nave vera. Si tratta della prua di una nave della Regia Marina che porta il nome della nostra terra. L’Ariete Torpediniere Puglia apparteneva a quella tipologia di nave militare armata con siluri e il rostro (quest’ultima era una robusta e sommersa ‘escrescenza’ della prua pensata per speronare le unità nemiche).Impostato nell’Arsenale di Taranto nel 1893 e varato nel 1898, il Puglia fu completato nel 1901. Terminato l’allestimento, alla nave venne assegnato come primo compito una delicata missione diplomatica : trasportare in Australia una nostra delegazione per negoziare con le autorità locali l’emigrazione italiana in quell’area. Una scelta di sapore beneaugurante, visto che quell’ariete portava il nome della terra da cui partivano tanti migranti? E’ possibile. L’arte diplomatica è fatta di sottigliezze e sfumature. La missione dovette produrre buon esito poiché è solo dall’inizio del Novecento che l’emigrazione dall’Italia verso l’Australia si fa ordinata e soprattutto redditizia, nel senso che diventa bassissimo il numero di quanti, delusi, tornano indietro, mentre sale vertiginosamente quello di chi, affermandosi, fa da richiamo per parenti, amici, conoscenti. L’incontrollato boom migratorio degli ultimi decenni dell’Ottocento era stato innescato in parte dalla scoperta dell’oro in Australia e in parte dall’esaurirsi della tendenza del governo inglese a fare di quel continente il luogo dove sbarazzarsi dei condannati per delitti gravi. Ma concorsero anche altri motivi, almeno per noi italiani : Con l’Unità d’Italia l’interesse per la nostra cultura musicale  (il melodramma era allora all’apice del successo) invogliò alcuni impresari australiani a scritturare cantanti e professori di fama per stagioni nei maggiori teatri di Melbourne e di altre località. Torniamo al Puglia, che ebbe il battesimo del fuoco una decina d’anni più tardi in occasione del conflitto italo-turco. Allo scoppio della Grande Guerra l’unità venne sottoposta a lavori di trasformazione. Armato di canoni e leggermente corazzato, il Puglia, in qualità di incrociatore protetto di 3^ classe, venne utilizzato in Adriatico in prossimità dei porti dalmati. Al termine del conflitto la nave venne a trovarsi al centro degli incidenti di Spalato  che causarono tra l’altro la morte del comandante Tommaso Gulli, grande amico di D’Annunzio. Il che spiega la richiesta del Vate  di acquisire la nave dopo che nel 1923 essa era stata posta in disarmo e radiata.

Italo Interesse


Pubblicato il 30 Aprile 2016

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