Cronaca

Arrivano le panchine provvisorie in via Sparano

 

Addio alle palme, e forse addio definitivo anche al vespaio di polemiche scaturite circa la loro rimozione in via Sparano. Il tutto  per far posto ad un progetto di restyling definito da  non pochi cittadini “una autentica porcheria”  che mortifica la vera vocazione commerciale di questa storica e rinomata strada del centro cittadino. In questi giorni ,dopo lo smantellamento dei grossi cubi di granito utilizzati come vasi contenitori delle piante e come panchine,  grandi autoarticolati stanno portando via ciò che resta delle ventiquattro palme tra la perplessità dei cittadini e commercianti. Non sono comunque mancati pareri favorevoli al  progetto,e i lavori previsti inizieranno subito dopo l’Epifania. Lodevole ,comunque ,l’impegno civile dei cittadini che hanno costituito il comitato del No per opporsi alla rimozione delle palme, anche se tutto ,purtroppo, è risultato vano. Il sindaco Antonio Decaro  ha a malapena a concesso ai “sudditi” baresi la possibilità di dire la loro su questioni marginali circa il restauro in questione. Le grosse piante saranno in un prossimo futuro allocate in altre zone della città con la speranza che possano crescere rigogliose. Con un misto di curiosità ed ironia ci sarebbe , però, piaciuto assistere  ad una forma di protesta un pò più, pugnace ,incisiva e plateale, come  accaduto,ad esempio , a Bernalda,laddove alcuni mesi fa una 50enne del posto si è incatenata ad uno dei due grossi pini secolari siti in via Ferri ,a ridosso della sua abitazione, per impedire l’eliminazione di quegli alberi monumentali ritenuti invasivi e pericolosi per la pubblica incolumità. Per evitarne lo scempio la donna ha attuato questa singolare forma di protesta, attirando ovviamente l’attenzione e l’interesse dei media e degli ambientalisti (ce n’è rimasto ancora qualcuno a Bari? ). Insomma, in ambito locale sarebbe stato interessante vedere, ad esempio, la simpatica e sempre battagliera consigliera di opposizione Irma Melini incatenata mani e piedi ad una di quelle palme, in seguito imitata da almeno una ventina degli attivisti che si sono battuti per evitarne la rimozione.  Il “meraviglioso Sindaco” (definizione di Renzi) Antonio Decaro ,in un impeto decisionista, forse avrebbe lo stesso  ordinato la rimozione forzata delle palme, attivisti compresi, salvo poi spremere qualche lacrima a posteriori. In questi tempi, infatti, Decaro ci sembra particolarmente  lacrimevole, per la serie: o strofina le cipolle in cucina o sta rileggendo il libro Cuore. Fatto sta che questo moderno “marchese del grillo” forse colto da striscianti sensi di colpa per aver tolto le palme con annesse panchine, luogo di sosta e ristoro anche per anziani con badanti al seguito, ha deciso di far installare provvisoriamente decine di panchine (forse una cinquantina) proprio là dove erano allocate le palme. Spertichiamoci in ringraziamenti per questa “regalia”, sia pur temporanea, in attesa del tanto decantato effetto cannocchiale che delizierà la vista dei viandanti e dei baresi.Nell’ attraversare in questi giorni via Sparano si avverte la sensazione di camminare in una strada spoglia, impoverita, che ricorda i lunghi e sguarniti viali  di qualche paese della provincia. Sarà solo, però, una percezione momentanea: tra circa un anno e mezzo questo rutilante restyling proietterà Bari in una dimensione europea. Pur se fin quando certi baresi, e qualche amministratore locale compreso, continueranno ad avere una becera mentalità mediocre  e provinciale, non ci sarà progetto futurista che tenga.

 

Piero Ferrarese


Pubblicato il 28 Settembre 2016

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